Cospito riprende integratori dopo parere pg Cassazione/ “Non vuole suicidarsi”

- Silvana Palazzo

Alfredo Cospito riprende gli integratori dopo il parere del pg della Cassazione sul 41 bis: "Non vuole suicidarsi", ha dichiarato l'avvocato di parte

Cospito, 41bis Alfredo Cospito, proteste anarchici contro il 41bis (LaPresse, 2023)

Dopo aver letto il parere del sostituto procuratore generale della Cassazione, Piero Gaeta, Alfredo Cospito ha ripreso gli integratori. Si tratta di una possibile svolta nel caso dell’anarchico individualista della Fai, anche alla luce del fatto che è attesa la decisione della Suprema Corte in merito al carcere duro, visto che è stato chiesto di annullare il 41 bis con rinvio a nuovo esame. Cospito, in sciopero della fame da quasi quattro mesi, rifiuta ogni forma di cibo, quindi beve acqua, a volte con qualche cucchiaino di zucchero o sale, una camomilla la sera, prima qualche cucchiaino di miele.

Da giorni aveva anche smesso di prendere integratori, ma ora, come suggerito dai medici di parte che lo hanno visitato, nell’ospedale San Paolo di Milano ha ricominciato ad assumere potassio, essenziale per provare ad evitare aritmie cardiache, comuni in un organismo debilitato e a digiuno da tutto questo tempo. Intanto l’avvocata di parte Caterina Calia lo descrive come «molto provato, magrissimo e molto pallido».

“COSPITO MI HA DETTO CHE NON VUOLE SUICIDARSI”

L’avvocata di parte Cateria Calia, come riportato da Repubblica, ha confermato che Alfredo Cospito ha ricominciato a prendere il potassio «e riprenderà anche con gli altri integratori». Una scelta legata alla «possibilità» che lascia intravedere il parere del pg della Cassazione. «Mi ha detto che non vuole suicidarsi, ma lottare contro il 41 che è una cosa terribile da quello che ha visto». Infatti, Gaeta nella requisitoria depositata l’8 febbraio ha evidenziato che alcune ragioni del ricorso presentato dalla difesa di Alfredo Cospito sono fondate, in quanto dalle motivazioni dell’ordinanza del tribunale di sorveglianza di Roma sul 41 bis emerge una «carenza di fattualità in ordine ai momenti di collegamento» con gli anarchici. Una verifica «essenziale» e al tempo stesso «necessaria», ma non emerge nelle motivazioni dei provvedimenti e non può essere «desumibile interamente ed unicamente né dal ruolo apicale» né «dall’essere egli divenuto punto di riferimento dell’anarchismo in ragione dei suoi scritti e delle condanne riportate».





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