Costa Concordia: 8 anni dopo la condanna definitiva, l'ex comandante Schettino potrebbe godere della semilibertà. La decisione tra poche ore...

Costa Concordia: 8 anni dopo la condanna definitiva per il naufragio della nave da crociera all’Isola del Giglio costato la vita a 32 persone, l’ex comandante Francesco Schettino potrebbe godere del regime di semilibertà. La decisione arriverà tra poche ore, il 4 marzo, presso il Tribunale di Sorveglianza di Roma all’esito della valutazione dell’istanza difensiva presentata dopo la maturazione dei termini per l’accesso a eventuali misure alternative al carcere.



Schettino è stato condannato a 16 anni di reclusione per il disastro con sentenza di Cassazione emessa nel 2017. La notte in cui la Costa Concordia si inabissò, lasciò l’imbarcazione nonostante a bordo vi fossero ancora centinaia di persone intrappolate. Un gesto, quello dell’abbandono della nave, rimasto impresso nella storia dei disastri navali su scala internazionale. Secondo quanto ricostruito dall’accusa, l’allora comandante si sarebbe messo in salvo poche ore dopo l’impatto con gli scogli causato da quello che è definito “inchino”, cioè un passaggio ravvicinato fuori protocollo.



Costa Concordia, Schettino potrebbe godere della semilibertà: il commento del padre di una delle vittime

Ai microfoni dell’ANSA, l’avvocato di Schettino, Paola Astarita, ha affidato un auspicio per il suo assistito: “Mi auguro che vinca il diritto“. L’ex comandante della Costa Concordia è in carcere dal maggio 2017 a seguito della sentenza definitiva di Cassazione che lo ha visto condannato a 16 anni di reclusione per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, naufragio colposo e abbandono della nave. Nel disastro morirono 32 persone.

Tra poche ore, Schettino saprà se il Tribunale di Sorveglianza accoglierà o meno la sua istanza di semilibertà. Nel caso in cui venisse concessa, potrebbe lasciare la cella durante il giorno e verrebbe ammesso al lavoro esterno. Durissimo il commento del padre della vittima Giuseppe Girolamo (che quella terribile notte cedette il suo posto su una scialuppa a una donna e ai suoi bimbi) riportato dal quotidiano La Stampa in merito all’istanza del detenuto: “È un’offesa per quanti hanno perso i propri cari. Merita 32 ergastoli”.