Il costo del cibo riportato sullo scontrino fiscale non è l'unico dato a contare. Esistono altri fattori che determinano il prezzo finale.
Il costo del cibo va al di là di ciò che si vede. Infatti quel che richiede la produzione alimentare non è limitata al prezzo che è reso visibile in ciascun scontrino fiscale, ma c’è molto di più: dall’impatto sull’ambiente alla salute di ogni cittadino.
I problemi sull’alimentazione sono variegati, tanto che oggi pecchiamo sulla biodiversità, sempre più assente, oltre che una alimentazione errata che comporta degli squilibri su ogni ambito. Mancano poi le coltivazioni e gli allevamenti “efficienti” e “salutari”, complice il forte inquinamento ambientale.
Qual è il reale costo del cibo che non vediamo?
Il gruppo Food ha commissionato alla startup green Up2You, lo studio del reale costo del cibo che come abbiamo detto, va oltre quel che si vede sugli scontrini. Le filiere del settore che sono state analizzate sono variegate: conserve, carni, bakery, ortofrutta, latticini, surgelati e pasta.
Per poter riuscire nell’intento è stato preso come parametro l’indice Isfa, che tiene conto di ogni fattore che potrebbe influenzare il prezzo finale, dalle governance agli impatti sia sociali che ambientali.
Dato che ogni filiera ha una produzione a sé stante, anche gli impatti sul food cost saranno diversi. Chi gestisce una allevamento prevede delle diversità rispetto alle aziende che lavorano latticini e carni, così come la produzione di protossido e metano non sarà identico al fabbisogno richiesto dalle conserve e dall’ortofrutta.

Il costo dello yogurt
Il primo alimento in analisi è lo yogurt, che rispetto 4€ al chilogrammo (come media evinta dalle vendite nei supermercati9, vanno sommati poco più di 2,60€ come indice ISFA a causa dell’impatto provocato dall’emissione del gas dell’effetto serra.
I salumi
Tra gli insaccati c’è il prosciutto cotto, che tra costo medio al kg e ISFA parliamo di 26,52€ complessivi, e tra i driver individuiamo i nutrienti, il GHG, il benessere animale e i mangimi.
Le banane
Sulle banane c’è differenza tra le vendite provenienti da Altromercato e quelle convenzionali. Nel primo caso il costo complessivo è di 3,32€, nel secondo 3,31€.
Ad influire in tal senso – per quelle convenzionali – individuiamo l’impronta GHG, le condizioni a cui sono sottoposti i lavoratori e i fertilizzanti (quest’ultimi validi anche per l’Altromercato),
Abbiamo potuto appurare come il costo del cibo e i gap del settore possano differire per svariati motivi, un’indagine importante che chiarisce e giustifica le differenze di prezzo.
