Covid, la variante Stratus sta facendo rapidamente crescere i contagi in varie zone del mondo, soprattutto in Ucraina e Usa
Una nuova variante del Covid, denominata Stratus, starebbe facendo aumentare i contagi in diverse zone del mondo, a cominciare dall’Ucraina e dalla regione di Poltava, nell’est del Paese, non troppo distante dal confine con la Russia.
Secondo quanto riportato dai media nazionali, la variante Stratus avrebbe fatto aumentare rapidamente i contagi da Covid, passati nell’ultimo mese dal 7,4% al 22,7%, un dato quindi praticamente triplicato, come si apprende anche dalla pagina Facebook del Centro regionale per il controllo e la prevenzione delle malattie di Poltava.
La variante Stratus risulta attualmente sotto monitoraggio da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), proprio per via di questa rapida diffusione, anche se al momento non sono giunte notizie che facciano pensare a una situazione di particolare gravità. Il Centro per il controllo delle malattie ucraino specifica infatti che il decorso della malattia non appare più grave, né risulta un aumento della mortalità. Di conseguenza, si parla di una sottovariante più contagiosa, o per lo meno così sembrano indicare i primi dati disponibili.
VARIANTE COVID STRATUS, ECCO I SINTOMI PRINCIPALI
Ma quali sono i sintomi causati dalla variante Stratus? Innanzitutto la raucedine (voce roca), ma i sintomi principali rimangono quelli tipici dell’infezione da Covid: febbre, tosse, affaticamento e dolori muscolari, simili a quelli di una normale influenza. Gli esperti fanno inoltre sapere – elemento molto importante – che i vaccini attualmente in uso risultano ancora efficaci contro la variante Stratus, soprattutto nella prevenzione delle forme gravi della malattia.
La nuova variante del coronavirus sta registrando un incremento di casi anche negli Stati Uniti, e a livello globale rappresenta attualmente il 23% dei contagi, ovvero quasi uno su quattro. La sottovariante è il risultato della ricombinazione genetica di due precedenti varianti, LF.7 e LP.8.1.2, che si sono fuse dando vita a quella che è stata soprannominata “variante di Frankenstein”.
Individuata per la prima volta in Canada, si è da allora diffusa in 38 Paesi, tra cui Ucraina, Stati Uniti, diverse nazioni europee e dell’area Asia-Pacifico. A maggio la variante Stratus rappresentava circa il 7% dei casi; ora ha raggiunto il 23%, con un trend in continua crescita.
VARIANTE COVID STRATUS, POTREBBE ELUDERE L’IMMUNITA’
Si tratta di una variante che tende a diffondersi più rapidamente nelle aree a bassa copertura vaccinale o tra coloro che hanno ricevuto solo vaccini datati, riuscendo così a eludere in parte l’immunità.
Tuttavia, non desta particolare preoccupazione, se non nei soggetti fragili, come anziani, bambini o persone con patologie pregresse. Tra i sintomi chiave, oltre alla raucedine, vi è anche un forte mal di gola, a volte descritto come una sensazione acuta e pungente durante la deglutizione, spesso il primo segnale a comparire. In seguito si manifestano febbre, brividi, tosse secca, mal di gola, mal di testa, congestione nasale, dolori muscolari e, in alcuni casi, anche nausea, vomito e diarrea.

VARIANTE COVID STRATUS, I CASI NEGLI USA E IN UK
L’Inghilterra è un’altra delle nazioni dove la Stratus si sta diffondendo più velocemente: la percentuale è passata dal 10% al 40% in poche settimane. Negli Stati Uniti, la nuova variante è una delle tre principali attualmente in circolazione.
Alla luce di quanto sta emergendo, la comunità medica internazionale invita la popolazione a vaccinarsi, soprattutto con i richiami stagionali, solitamente somministrati in autunno, per garantire una protezione efficace contro le forme gravi della malattia. Un consiglio che sarà certamente ribadito nelle prossime settimane, quando l’autunno sostituirà l’estate, lasciando il campo libero ai virus tipici delle stagioni fredde.
