Si dice contrario al vaccino anti covid ai bambini il professor Andrea Crisanti. Nella giornata di ieri è arrivato l’ok dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco, alla somministrazione del siero anche alla fascia di età 5-11 anni, e nel giro di pochi giorni dovrebbe arrivare il lasciapassare di Aifa, ma secondo il direttore di microbiologia dell’università di Padova, bisognava aspettare ancora un po’ prima dell’approvazione. “Se avessi un figlio piccolo lo vaccinerei? Sarei esitante – ha spiegato Crisanti ieri sera in diretta tv, ospite della trasmissione di La7, Piazzapulita – non vedo questa fretta dei bambini. La priorità è la terza dose agli adulti. I bambini sono un falso problema”. Quindi l’autorevole esperto ha motivato la sua risposta: “Ho alcune riserve concettuali. Primo, il numero dei bambini sottoposti al trial: sono obiettivamente pochi. Questo trial non ha misurato la trasmissione ma solo gli episodi clinici. La maggior parte dei bambini non sviluppa episodi clinici. Di fatto, non sappiamo se vaccinando i bambini blocchiamo la trasmissione. Aspetterei poi i dati di Israele che fornirà su migliaia di bambini”.
Crisanti ha poi toccato altri temi, a cominciare dal super green pass, che il governo introdurrà a partire dal prossimo 6 dicembre: “Va nella direzione giusta, elimina dalla circolazione le persone potenzialmente portatrici di infezione”. Non mancano però le criticità: “Vedo alcune misure di difficile attuazione, come quella che prevede l’uso del green pass per salire sull’autobus. Di fatto facciamo un favore a chi produce tamponi, senza nessun effetto. Era più semplice prevedere l’uso della mascherina Ffp2, che dà una sicurezza del 98%. Chi è tamponato va controllato, chi indossa la mascherina Ffp2 sarebbe facilmente individuabile”.
CRISANTI: “IL GOVERNO SPINGA SULLE TERZE DOSI”
Di nuovo sui tamponi: “Un anno fa ho detto che i tamponi rapidi hanno una sensibilità nettamente inferiore rispetto a quelli molecolari. L’uso indiscriminato i tamponi antigenici seleziona varianti che non possono essere identificate”. Secondo Crisanti è fondamentale spingere sulle terze dosi: “Il governo deve impegnarsi per fare le terzo dosi il prima possibile. La battaglia non si vince solo con il vaccino: bisogna aumentare la capacità di fare tamponi molecolari”.
Crisanti si era già espresso sul vaccino ai bambini poco prima della trasmissione, parlando con l’Adnkronos, e in quel caso aveva ribadito il concetto già espresso in tv: “Avrei aspettato ancora a decidere. Io non ne faccio una questione di priorità. Sono convinto, e lo ripeto, che non ci siano problemi a vaccinare i bambini. Solo, non credo che i dati a disposizione siano sufficienti per giustificare questa decisione. Avrei aspettato un po’. Lo studio in questione riguarda 3mila bambini”.