Il turista tedesco ricoverato a Merano non era affetto dal batterio killer che sta terrorizzando l’Europa. Si era parlato infatti di primo caso di infezione per Escherichia coli, invece si trattava di un forte attacco di gastroenterite. La direzione sanitaria dell’ospedale ha infatti rilasciato un comunicato in cui smentisce trattarsi di infezione del ceppo cattivo del batterio che ha fatto diversi morti in Germania nonostante il forte attacco di dissenteria a cui l’uomo si era trovato sottoposto. Invece si aspettano i risultati dell’autopsia di una donna di 62 anni morta la notte scorsa a Sesto San Fiorentino in provincia di Firenze. Si farà anche una indagine epidemiologica ma si esclude al momento che la morte sia stata causata dal batterio killer. Intanto dalla Germania arrivano interessanti novità. Sotto esame la grande festa tenuta ad Amburgo, focolaio dell’epidemia, tra il 6 e l’8 maggio scorsi quando si è celebrar l’anniversario del porto della città tedesca. In quell’occasione ad Amburgo circa un milione e mezzo di persone ha visitato il proto e proprio una settimana dopo sono cominciati nella città i primi casi di infezione. Il periodo dell’incubazione del batterio infatti corrisponde proprio a quel periodo di tempo. C’è poi una seconda ipotesi sull’origine del batterio killer. Secondo il quotidiano Luebecker Nachrichten, un ristorante nella città di Lubecca potrebbe essere all’origine di tutto. Ben diciassette persone che vi si sono recate a mangiare ultimamente sono state colpite all’infezione. Una di queste diciassette persone è anche morta. Tutte le persone colpite sono state a mangiare nel ristorante tra il 12 e il 14 maggio, due gruppi di persone che provenivano dalla Danimarca e un altro dalla Germania. Dei danesi si sono ammalati in otto. Secondo le prime indagini nel locale, non sarebbe colpa del ristorante stesso quanto della possibile catena di rifornimento. E’ intanto rientrato l’allarme per il salame prodotto in Toscana con carne insaccata proveniente dalla Polonia: le autorità austriache avevano segnalato il prodotto come possibile fonte dell’infezione. Il ministero della salute italiano ha oggi reso noto che non c’è alcuna traccia del batterio nel prodotto. toscano. L’epidemia al momento interessa ben tredici nazioni, con una somma di 1836 persone colpite, 103 delle quali al di fuori dei confini tedeschi. I morti in Germania sono intanto saliti a diciannove. Contando anche la donna morta in Svezia, le vittime dell’infezione sono dunque venti. Per quatto riguarda i danno economici, la Germania ha detto che non darà alcun risarcimento ai produttori spagnoli di cetrioli, i più colpiti dalle prime indagini sul batterio killer che poi si sono rivelate infondate, in quanto non sarebbe il cetriolo spagnolo il portatore dell’infezione. Non so chi compenserà finanziariamente questa catastrofe. Noi abbiamo dovuto prevenire il contagio fra i nostri cittadini, ha spiegato il diplomatico, e l’abbiamo fatto quando abbiamo trovato qualcosa di sospetto nei cetrioli spagnoli”ha detto l’ambasciatore tedesco a Parigi in una intervista. Intanto le autorità italiane, in particolare l’Associazione microbiologi clinici italiani (Amcli) segnala di prendere misure di precauzione.
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Non ci sono casi in Italia, ma è sempre necessario adottare misure igieniche per evitare ogni possibile contatto oro-fecale. SDi invitano ” i medici di famiglia devono identificare casi di diarrea sospetti; i ricercatori identificare la fonte d’infezione (ancora tutta da definire) e dare un rapido e specifico strumento diagnostico; mentre i microbiologici clinici devono mettersi in grado velocemente di poter diagnosticare questa nuova infezione poiché la diagnosi rapida permette un trattamento rapido e appropriato e questo fa calare i rischi per i pazienti”.