No Tav / Sul blog le minacce agli operai: chi lavora al cantiere è condannato
Dopo il violento attacco presso l’area di scavo della Tav di Chiomonte, la Digos è passata a esaminare un nuovo post comparso su uno dei blog di riferimento dei No Tav.

Dopo il violento attacco presso l’area di scavo della Tav di Chiomonte, in cui una trentina di individui vestiti di nero hanno sparato molotov, razzi, bombe carta e fumogeni per bloccare i lavori e in direzione degli agenti di polizia, la Digos è passata a esaminare un nuovo post comparso su uno dei blog di riferimento dei No Tav: “Gli operai che lavorano al cantiere di Chiomonte – si legge – hanno compiuto una scelta egoista che li mette fuori dalla comunità e li condanna a una difficile convivenza con il territorio”. Gli investigatori ritengono il post significativo visti i nuovi obiettivi della frangia oltranzista del movimento No Tav. Il nuovo messaggio, inoltre, arriva poco dopo le parole del ministro dell’Interno Angelino Alfano che aveva annunciato l’ulteriore rafforzamento della vigilanza intorno al cantiere. “Lo Stato non si fa fermare da alcuni delinquenti che stanotte potevano uccidere e che forse volevano uccidere”, aveva detto il vicepremier dopo il vertice sulla Tav in prefettura. “Il cantiere va avanti, useremo tutti i fondi europei e non consentiremo ritardi”. Sulla stessa linea il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi: “I teppisti e i violenti vanno condannati e isolati. Quanto è successo nella notte è inaccettabile e intollerabile”. “I trenta delinquenti che hanno assaltato un cantiere della Tav – aveva aggiunto – devono sapere che la loro violenza non fermerà un’opera strategica per l’Europa. Un’opera a favore della quale si sono impegnati tutti i governi”.
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