Un articolo pubblicato sul sito Piccolenote scritto dal giornalista Davide Malacaria, mette in evidenza le similitudini tra Paolo VI e l’attuale pontefice. Ecco perché l’articolo si intitola “Papa Francesco: figlio della speranza della Chiesa ambrosiana”. Per tracciare tali similitudini si prende spunto da una omelia pronunciata da Paolo VI nel 1968. L’omelia venne detta durante una messa celebrata appositamente per i contadini della Colombia. Nel discorso pronunciato in quella occasione Paolo VI ravvisava la presenza del CrisotoSalvatore in quegli uomini dalle umili origini: “Noi ci inchiniamo davanti a voi e vogliamo ravvisare Cristo in voi quasi redivivo e sofferente: non siamo venuti per avere le vostre filiali, e pur gradite e commoventi acclamazioni, ma siamo venuti per onorare Cristo in voi, per inchinarci perciò davanti a voi, e per dirvi che quell’amore… a Lui in voi, in voi stessi lo tributiamo. Noi vi amiamo!… Noi vi amiamo con un’affezione preferenziale; e con Noi vi ama, ricordatelo sempre, ricordatelo bene, la santa Chiesa cattolica”. In Papa Francesco dice l’autore dell’articolo si ritrova la stessa accoglienza per gli ultimi, come quando si inchinò davanti ai fedeli al momento della sua elezione ma anche la preferenza dimostrata per gli ultimi, quando parlò dell’odore del gregge. Ci sarebbe dunque prossimità, si legge ancora, tra “il papa figlio della tradizione ambrosiana e il nuovo papa venuto dalla Chiesa latinoamericana”. Paolo VI, si legge, aveva sempre a cuore la cristianità dell’America Latina. Nel 1966 ad esempio rivolgendosi al Consiglio Generale della Pontificia Commissione per l’America Latina chiedeva con forza lo sviluppo delle forze della Chiesa latina. Ed ecco che è giunto un Papa dall’America latina. Come poi Paolo VI incontra nel 1964 il patriarca d Costantinopoli, Atenagora, anche Francesco ha incontrato l’attuale patriarca Bartolomeo. Allo stesso modo ci fu un incontro tra l’allora capo della Chiesa ortodossa d’Egitto Shenouda III e oggi con Tawadros II. Paolo VI andò poi in Colombia al termine dell’allora anno della fede: così Francesco farà adesso. “Da un anno della Fede all’altro, da un papa all’altro, nel solco di una successione apostolica che il Signore pone attraverso vie misteriose quanto provvidenziali. Così che il nuovo vescovo di Roma, figlio della Chiesa latinoamericana, appare allo stesso tempo figlio della speranza di quella Chiesa ambrosiana, della quale Montini fu eminente rappresentante” si legge nell’articolo.