Durante il recente sinodo dei vescovi secondo alcuni osservatori sarebbero emersi contrasti e difficoltà tra due parti del sinodo stesso, quella definita progressista e quella tradizionalista. Uno dei “leader” di questa ultima sarebbe, sempre secondo alcuni, il porporato americano Raymond Burke, addirittura definito “oppositore di Papa Francesco”. E’ davvero così? In una intervista rilasciata al sito Aleteia e a un’altra non specificata testata, il cardinale smentisce vigorosamente questa visione. Nell’intervista i due giornalisti gli chiedono di approfondire quanto da lui detto in una precedente intervista al magazine Vida Nueva, ad esempio chiedendo conto di una sua dichiarazione, quella in cui disse di avere la sensazione che la Chiesa oggi sia una barca senza timone, dunque senza una guida autorevole come dovrebbe essere il Papa. Per Burke, solo una distorsione di alcuni giornali: “Conosciamo l’insegnamento della Chiesa: è nel Catechismo, è nella Tradizione, e dobbiamo semplicemente aggrapparci a questo, e in questo modo sappiamo che stiamo facendo la cosa giusta” ha detto, aggiungendo di non aver mai voluto riferirsi al Papa. “Alcuni media vogliono semplicemente continuare a dipingermi come una persona che vive la propria vita in opposizione a papa Francesco, il che non è affatto vero. Lo servo nella Segnatura Apostolica e continuerò a servirlo in altri modi, e so che parte del mio servizio è parlare della verità delle situazioni, e in questo momento ci troviamo in una situazione nella Chiesa in cui molte persone sono confuse” ha quindi sottolineato. Ha poi spiegato cosa intendesse in quella intervista quando ha detto che non si può andare nelle periferie a mani vuote. Ha chiarito che il Papa intende di andare nelle periferie ma con Gesù e tutta la ricchezza della Sua vita con noi nella Chiesa. Si è quindi parlato delle coppie omosessuali: per Burke, “solo con lo sforzo diligente di spiegare con molta attenzione l’insegnamento della Chiesa riguardo agli atti omosessuali e di compiere le giuste distinzioni tra il peccato e il peccatore. È stata una delle difficoltà del Sinodo, è stato tutto confuso ed è stato quantomeno implicato il fatto che potessero esserci elementi positivi in atti che comportano peccato mortale. Sappiamo tutti che non è possibile. Non ci può essere alcun elemento positivo in questo”. Quindi il punto cruciale, a proposito di quanto scritto da Religion News Service che lo ha identificato come il cardinale “emerso come volto dell’opposizione all’agenda riformista di papa Francesco”: “Il Santo Padre è il Successore di San Pietro e non ho alcuna intenzione di oppormi al Successore di San Pietro, ma penso che la gente che ha voluto identificare la cosiddetta “agenda riformista” di papa Francesco con tutte le proprie idee preferite su cosa la Chiesa dovrebbe fare o come dovrebbe diventare cerca ora di screditare ciò che dico attribuendolo a qualche animosità personale nei confronti del Santo Padre, e non è così”.
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