Nel calendario liturgico della Chiesa Cattolica vi sono molti santi che potrebbero apparire minori, poiché non si ricordano gesti o miracoli eclatanti nelle loro memorie, o perché i contorni terreni della loro figura sono andati smarriti nel corso del tempo. Ma la loro stessa esistenza è invece inno di lode a Cristo, che da sempre si è beato delle anime più semplici e più umili, che non devono lasciare altro ricordo che quello della loro fede costante e sincera.
Questo è il caso della santa chiamata Camilla. Questo nome già indica la purezza della fanciulla che lo portava: camillus era detto, nell’antica Roma, il bambino che assisteva il sacerdote durante le sue funzioni sacre. E Camilla era una donna pia e devota, al pari delle tre sorelle, con le quali viveva in perfetta comunione spirituale. Le sorelle si chiamavano Magnenzia, Pallaria e Porcaria, e tutte e quattro fecero voto di verginità e castità per maggior gloria di Dio. Esse vissero nel IV secolo, come ricorda il monaco Eircio circa cinque secoli dopo.
A quei tempi, in terra francese era noto il nome di Germano, che in seguito sarebbe stato proclamato Santo. San Germano era il vescovo di Auxerre, e tanto si adoperò e tanto fece per la sua comunità, che la sua fama era grande anche quando era ancora in vita. Così, quando si recò in Italia, e più esattamente a Ravenna, moltissimi fedeli accorsero per ascoltare le sue predicazioni. Tra questi fedeli vi era anche santa Camilla, che, accompagnata dalle sue sorelle, ebbe modo di conoscere il santo vescovo, avendo da lui parole di conforto e soprattutto lo sprone a continuare sulla strada di devozione a Dio che essa aveva già intrapreso.
Dio volle, però, che proprio in quei giorni dovesse terminare il santo ufficio terreno di Germano, il quale spirò santamente il 31 luglio 448. Il suo corpo doveva essere ricondotto nella sua terra, ad Auxerre: ma il viaggio da Ravenna alla Francia era lungo, e soprattutto tormentato dal caldo cocente di quelle giornate. Ciononostante, Camilla e le sue sorelle non vollero abbandonare il loro mentore. A loro si unì una quinta donna, secondo alcuni commentatori un’altra delle sorelle di Camilla, di nome Massima.
Le pie donne intrapresero il lungo cammino per riportare san Germano ad Auxerre, e la loro fede le sostenne per molte miglia. Ma due di loro morirono lungo il percorso, e nel luogo in cui esse tornarono alla casa del padre vennero costruite delle chiese. La stessa Camilla non riuscì a giungere ad Auxerre, ma il suo tragitto si fermò poco distante, ad Ecoulives. Lì ella morì, e il suo corpo santo venne imbalsamato, Le sue spoglie mortali operarono molti miracoli, tanto che essa fu dichiarata santa, ed oggi è festeggiata nel giorno 3 marzo. In seguito, il suo corpo venne bruciato dagli eretici calvinisti. ma come è noto le spoglie terrene dei santi non sono che il simulacro della vita vera che godono in Dio, accanto al quale adesso è sicuramente assisa la santa Camilla di Auxerre.
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