FACEBOOK/ Madre scrive con il profilo del figlio ucciso e parla con i suoi amici

- La Redazione

Il dolore di una madre che ha perso il figlio e il marito in un agguato la mattina del 14 marzo, si traduce in amore per gli amici del figlio Pietro, con i quali comunica su Facebook

scuola_facebook_computer1R400 Facebook (Infophoto)

Il dolore di una madre che ha perso il figlio e il marito in un agguato la mattina del 14 marzo, si traduce in amore per gli amici del figlio Pietro, con i quali comunica su Facebook, parlando come fosse il figlio. Così si legge sul profilo di Pietro, dove la donna provvede pure a cambiare le immagini del profilo, «Grazie di cuore a tutti per il pensiero che avete tutti per me, il mio papà e i miei amori che ho lasciato lì a voi. Grazie, vi voglio bene». È il giorno di Pasqua, e il post è stato scritto alle 12.24. Nel giro di pochissimo riceve 111 “mi piace” e circa dieci commenti. La mamma di Pietro, la signora Giovanna, lo fa spesso di scrivere sulla pagina del figlio. Lo ha fatto subito, una volta a suo nome, rivolgendosi all’assassino, Filippo Manzo, reo confesso e adesso in carcere a Montorio, che avrebbe ucciso padre e figlio per un presunto debito di pochi migliaia di euro. Ecco cosa scrive il giorno prima del funerale: «Al mostro !Non pensare di aver tolto la bellezza e la dignità ai miei amori, me li hai devastati ripeto devastati… auguri per quando ti farai un esame di coscienza!». Ma è l’unica volta che si lascia guidare dalla rabbia. Tutti gli altri post sono infatti ottimisti e dedicati agli amici. Così, il 21 marzo dopo il funerale nella chiesa di Cà di David, la signora Giovanna ringrazia tutti per la presenza in chiesa. Lo fa ancora una volta dalle pagine del social network. «Grazie a tutti di cuore per il bene che state donando a mia mamma e sorella, vi abbraccio forte tutti», scrive il 18 marzo. C’è chi racconta di aver sognato Pietro, delle risate consumate nel sogno. Chi ancora ricorda la moto che il ragazzo guidava facendo le impennate. Ne parla il “Corriere del Veneto”. (Serena Marotta) 







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