SENTENZA MEREDITH/ Rudy Guede dal carcere: sono innocente come Raffaele e Amanda
“Voglio provare a tutti che non sono un mostro e farmi dimenticare”. Parla a “Repubblica” Rudy Guede, in carcere a Mammagialla di Viterbo, accusato di aver violentato e ucciso Meredith

“Voglio provare a tutti che non sono un mostro e farmi dimenticare”. Lo ha detto a La Repubblica Rudy Guede, in carcere a Viterbo con l’accusa di aver ucciso Meredith Kercher nella notte tra il 31 ottobre e il primo novembre nella sua casa a Perugia in concorso con ignoti. Ed è lui per il momento l’unico accusato del delitto, visto che i due ex fidanzati Raffaele Sollecito e Amanda Knox sono stati scagionati dalle accuse dalla Cassazione lo scorso 27 marzo. “Sono complice di un omicidio senza colpevoli – dice – Voglio arrivare alla revisione del processo. Adesso, insieme agli avvocati, aspettiamo le motivazioni della sentenza della Cassazione: sono convinto che troveremo elementi utili per ribaltare il verdetto”. È in carcere dal 2009 il 29enne che è stato condannato a 16 anni. “Voglio sapere perché sono l’unico a pagare! Ditemi perché loro sono a casa, lei è diventata una star e in carcere ci sto solo io”. “In questa storia – aggiunge – sono l’unico condannato, i giudici si convinceranno: non posso essere certo il complice di me stesso”. Poi parla della sua vita in carcere. Qui si sta laureando in Storia. Intanto i legali di Rudy Guede fanno sapere che non è stato inoltrata nessuna richiesta di revisione del processo. In più i due avvocati, Walter Biscotti e Nicodemo Gentile, hanno inviato una “lettera urgente” al presidente Pietro Grasso “per richiamare il comportamento del senatote Andrea Augello, per un uso non corretto della prerogativa parlamentare di visitare gli istituti di pena per conoscere le condizioni carcerarie dei detenuti”. “Guarda caso il senatore Augello – hanno detto i legali – visitando il carcere di Viterbo, si è affrettato a far conoscere alla stampa i pensieri di un solo detenuto, Rudy Guede, oggetto in questi giorni di grande attenzione mediatica, per cercare un po’ di pubblicità personale. Questo comportamento è intollerabile da chi le istituzioni le deve servire con il rigore e la disciplina che la legge prevede, soprattutto in questi casi”. Inoltre i due legali sottolineano che Guede non ha mai avuto l’intenzione di rendere pubbliche “eventuali sue presunte dichiarazioni”. (Serena Marotta)
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