La richiesta della famiglia di Carlotta Benusiglio, stilista milanese di 37 anni trovata senza vita impiccata ad un albero in piazza Napoli lo scorso maggio, è quella di non chiudere le indagini. Una richiesta dolorosa ma necessaria al fine di fare chiarezza sulla morte di una giovane donna che potrebbe non essere un suicidio, come evidenziato dai pm che hanno firmato la richiesta di archiviazione. Come riporta Adnkronos.it, i legali della famiglia di Carlotta si sono opposti a tale richiesta. A loro detta potrebbe essere un errore chiudere le indagini, tra l’altro in anticipo rispetto al termine ordinario di scadenza, in quanto appare “incompleta e incapace di fornire risposte valide ed esaustive”. Sono gli stessi legali a sottolineare “la ricorrenza di una molteplicità di anomalie e incongruenze che contrastano con l’ipotesi di un atto volontario”. Questi segni sarebbero rappresentati dallo stesso albero a cui è stato trovato il corpo senza vita di Carlotta Benusiglio, ma anche la sciarpa usata. Dubbi anche sulla versione fornita da Marco Venturi, fidanzato della donna, anche in riferimento ai suoi spostamenti ed all’arco di tempo indicato. Come sappiamo, proprio il fidanzato era stata l’ultima persona ad averla vista in vita la sera precedente a quello che la famiglia non accetta di essere bollato come suicidio.
E’ una morte ancora avvolta nel mistero, quella di Carlotta Benusiglio, stilista 37enne trovata impiccata ad un albero in una piazza di Milano lo scorso maggio. Ne sarebbe convinta la famiglia, la quale proprio non vuole credere alla tesi del suicidio. Il giallo sarà trattato questa sera nel corso della nuova puntata di Quarto Grado che farà il punto della situazione. Come riporta MilanoToday.it, gli inquirenti non avrebbero dubbi sulle dinamiche della morte di Carlotta Benusiglio, ma i suoi familiari non sono intenzionati ad arrendersi. Eppure, i pm che hanno firmato la richiesta di archiviazione avrebbero ricostruito le ultime ore di vita della stilista milanese fino al triste epilogo: la sera precedente Carlotta Benusiglio l’aveva trascorsa con il fidanzato sui Navigli; avevano bevuto diversi cocktail, poi avevano litigato come ormai da consuetudine nella loro relazione definita burrascosa, infine il ritrovamento del cadavere della giovane la mattina successiva. Proprio l’avvocato di famiglia di Carlotta, Gian Luigi Tizzoni, si è opposto alla richiesta di archiviazione avanzando due ipotesi shock e chiedendo maggiori riscontri. Il caso potrebbe dunque regalare un clamoroso colpo di scena.
Il caso di Carlotta Benusiglio, la stilista di 37 anni trovata impiccata a Milano lo scorso 31 maggio, sarà affrontato nel corso della nuova puntata di Quarto Grado, la trasmissione di Rete 4 incentrata sui casi di cronaca nera. Una morte attorno alla quale continua ad esserci un alone di mistero che sin dall’inizio ha portato la famiglia a respingere la pista del suicidio. Carlotta Benusiglio fu ritrovata senza vita la mattina di poco più di sei mesi fa, impiccata ad un albero di piazza Napoli con una sciarpa. Dopo il ritrovamento del suo corpo furono avviate le opportune indagini che videro concentrare l’attenzione sulla sua burrascosa relazione amorosa. Proprio il fidanzato fu l’ultimo ad averla vista in vita la sera precedente alla tragedia, ma sin dall’inizio si è sempre dichiarato estraneo alla morte di Carlotta Benusiglio. La loro relazione turbolenta tuttavia, ha sempre destato dubbi anche dopo la morte della stilista la quale aveva denunciato il giovane per stalking. Ora emergono alcune novità importanti in merito alla morte di Carlotta Benusiglio ed a riportarle è l’agenzia di stampa Ansa, citando l’avvocato Gian Luigi Tizzoni, rappresentante legale della famiglia della stilista 37enne. L’avvocato si è opposto alla richiesta di archiviazione dell’indagine firmata dai pm Alberto Nobili e Antonio Cristillo proprio alla luce dei dubbi sulla mancanza di chiarezza espressa dalla famiglia in riferimento alla morte della donna. Carlotta Benusiglio potrebbe essere stata istigata al suicidio proprio dal suo fidanzato, autore di diversi episodi di maltrattamento a suo scapito, oppure potrebbe essere morta al termine di un “gioco erotico-bondage”. In questo caso andrebbe a configurarsi “l’ipotesi di un omicidio colposo determinato per imprudenza” a carico del fidanzato della vittima. Per tale ragione l’avvocato Tizzoni ha chiesto al giudice per le indagini preliminari di compiere una serie di ulteriori approfondimenti sul caso prima della sua chiusura per suicidio. Il legale della famiglia della stilista ha pertanto richiamato l’attenzione sui due aspetti da lui messi in luce e relativi al reato di istigazione al suicidio a carico dell’uomo che al momento non risulta indagato oppure all’ipotesi della morte avvenuta al termine di un gioco erotico pericoloso come il bondage praticato dalla coppia. Il caso a questo punto potrebbe subire un clamoroso colpo di scena.