C'è una lunga lista di santi a cui rivolgersi se si soffre di depressione e disturbi mentali, compreso l'Arcangelo Raffaele. Ma è l'irlandese Santa Dinfna la protettrice ufficiale
La depressione, nelle sue varie forme e nelle sue casistiche che ci dicono che ogni persona può viverla in maniera differente, perché diverse sono le cause che hanno portato a questa malattia, è oggi l’emergenza sanitaria tra le più gravi al mondo, e nel giro di pochi anni, secondo alcuni studi, diventerà la prima emergenza sanitaria al mondo, con conseguenti costei enormi per la sanità. Oltre naturalmente la sofferenza di un numero sempre maggiore di persone. Si calcola infatti che oggi siano oltre 300 milioni le persone che ne soffrono, mentre solo la metà di essi si cura. Questo perché non è facile distinguerne i sintomi, ma anche perché tantissimi la sottovalutano, magari incolpando i cambiamenti di umore o le difficoltà quotidiane. L’Italia è tra i primi posti al mondo nella classifica di casi di depressione: circa 7,5 milioni di persone, il 12,5% degli italiani. La fascia di età più a rischio è tra i 50 e i 70 anni, quando i traumi dell’adolescenza si aprono per via dell’età e la fatica accumulata nella vita. Una malattia in costante e drammatica crescita, con un aumento del 18,4% dei casi dal 2005 al 2015. E’ bene dunque appena ci si accorge che qualcosa non va rivolgersi a personale medico specializzato, soprattutto sottoporsi a una corretta analisi e percorsi di terapia psicologica con la coscienza che non se ne guarirà mai completamente, ma si potrà imparare a convivere con essa.
Per chi crede, diversi sono i santi protettori dei malati di depressione, poco conosciuti perché in ambiente religioso tale malattia è sempre stata vista con sospetto, passando dalla caccia alle streghe (persone evidentemente malate di schizofrenia o depressione) al considerare la psicologia come una pratica che allontana dalla fede. Invece i santi ci sono, eccome. La principale è Santa Dinfna, una santa irlandese vissuta nel settimo secolo. Figlia di un re pagano e di madre cristiana, il padre soffriva di evidenti problemi mentali: dopo la morte della moglie cercò più volte di avere rapporti sessuali con la figlia che fu costretta a fuggire in Belgio. Ma il padre la raggiunse anche qui cercando di violentarla, cosa a cui lei si oppose ancora, fino a quando il re la uccise. L’episodio si svolse nella città di Geel, dove nel medio evo sorse presto una chiesa contenente le reliquie della santa, e qui si recavano migliaia di pellegrini di tutta Europa in cerca di intercessione per le proprie malattie mentali. In breve sorsero autentici centri di cura e ancora oggi a Geel si praticano cure avanzate, ad esempio facendo lavorare i malati durante il giorno e custodendoli di notte. Ma non è la sola santa che si prende cura dei depressi: ci sono Santa Filomena, Santa Margherita di Cortona, l’Arcangelo Raffaele e San Loisue Martin, il padre di Santa Teresa di Lisieux, il quale durante la sua vita soffrì di depressione.
