DA RATISBONA A IL CAIRO/ Sull’islam Francesco come Benedetto, ecco perché
Papa Francesco, scrive Massimo Introvigne, si è espresso nello stesso solco del suo predecessore Benedetto XVI a proposito dell’Islam, ecco cosa ha detto il pontefice in Egitto

Quando Benedetto XVI tenne il famoso discorso di Ratisbona che venne inteso da gran parte del mondo islamico come una offesa al reale contenuto del messaggio del Profeta, e da molti cattolici conservatori ancora oggi come le uniche parole vere a proposito di quella religione pronunciate da un papa, la guerra e le devastazioni, il terrorismo e lo jihadismo ancora non c’erano. In questi anni lo stesso Ratzinger è tornato spesso su quel discorso che non aveva niente di offensivo, anzi, ma molti cattolici hanno usato le sue parole in modo tendenzioso per sostenere che l’Islam è una religione di guerra.
Sul quotidiano Il Mattino di Napoli di oggi, il professor Massimo Introvigne scrive un acuto approfondimento su quanto detto da papa Francesco ieri durante la visita e l’incontro con il grande imam della moschea e scuola teologica al Azhar, scuola che ai tempi fu quella che peggio accolse le parole di Benedetto. Così l’incontro di ieri per alcuni è stata una sorta di riappacificazione fra Islam e Chiesa cattolica, ma in realtà è molto di più. Il grande imam per il suo deciso sostegno alla pace e al dialogo è inviso dagli stessi jihadisti. Introvigne dice che Francesco si è mosso nello stesso solco del suo predecessore.
Come? Innanzitutto dando “una apertura di credito all’Islam” presentandola come un solco continuo della Chiesa e non la sua idea buonista, come anche qui sostengono diversi cattolici, partendo da Giovanni Paolo II che diceva che cristiani e musulmani sono fratelli. “Le due religioni quando correttamente interpretate contribuiscono al bene e alla pace del mondo”. Francesco, continua Introvigne, ha sottolineato come i fondamentalismi ci siano in tutte le religioni anche il cristianesimo e ci sono violenti che si approfittano delle religioni: spetta ai leader delle religioni stesse denunciarli. Quindi il passaggio fondamentale: proprio come fece Benedetto, Francesco ha sottolineato come il fondamentalismo islamico sia diverso da quello cristiano, arrivando a organizzazioni terroristiche e a uccidere.
“Se tra voi ci sono terroristi non potete chiamarvi fuori, avete il preciso dovere di denunciarli e sottoporre le loro ideologie di morte a una critica teologica rigorosa” spiega Introvigne. Le religioni possono diventare pericolose si è poi chiesto il papa? Anche il laicismo, che vuole escludere e privatizzare le religioni, dice il papa. C’è chi pensa in Medio oriente così come in Europa che solo con la separazione assoluta tra religione e politica si ottiene la convivenza.
Per Francesco, come disse a Strasburgo rivendicando le radici cristiane dell’Europa, anche in Medioriente non va rinnegata l’identità musulmana “inseguendo modelli laicisti estranei alle loro culture”. Che poi, come abbiamo visto in tante occasioni, creano regimi che aizzano l’odio dei fondamentalisti. Come ultimo punto il papa, cosa che fa da sempre, ha infine ricordato le responsabilità di certe nazioni e di certo populismo demagogico sui cui si fondano le industrie delle armi e della guerra. A Donald Trump, a Marine Le Pen e a “qualcuno a casa nostra” scrive Introvigne, devono essere fischiate le orecchie.
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