“Non abortirò se raggiungerò 4mila like”/ Un gran fake o ricerca di attenzione a tutti i costi?

- Paolo Vites

L’uso dei social network ormai è sfuggito di mano, usati per scherzi di cattivo gusto o per mettersi in mostra sfruttando argomenti delicati come l’aborto

twitter_aborto Foto da twitter

Che l’uso dei social network sia ormai sfuggito di mano a tanti è sempre più evidente. Nati in modo apparentemente innocente, per comunicare con vecchi amici di cui si erano perse le tracce, per commentare fatti del giorno, sono ormai diventati il luogo di culto del narcisismo più estremo rivelando il loro vero volto, riflettori del nulla che avanza sempre più nella società contemporanea e del bisogno di apparire per provare prima a se stessi di essere “qualcuno”. Anche la politica non si è sottratta a questo decadimento, basti pensare che il presidente americano Trump in sostanza comunica solo con dei post su twitter, così come i personaggi del mondo dello spettacolo che pontificano su questioni del tutto irrilevanti e che nel mondo pre social sarebbero state bellamente ignorate.

Ma son soprattutto “le persone qualunque” che ne fanno un uso allucinante. Oltre i suicidi in diretta, il caso di una certa Saipanting, non si sa esattamente di quale nazionalità se non che il viso è chiaramente orientale, ha pubblicato una sua foto in cui appare in stato di gravidanza con la frase: sono al quarto mese di gravidanza, 4mila retwitt e non abortirò. Un classico caso di ricerca di attenzione a tutti i costi? In migliaia le hanno creduto e la cifra di 4mila like è stata presto raggiunta. A un certo punto ha fatto capolino anche il padre del bambino menzionando la fine della loro relazione con motivazioni che non appaiono credibili: avrebbe venduto il loro cagnolino per comprare i biglietti per un concerto. Sembra tutto un gran fake, quello che lascia allibiti è che si possa scherzare su un argomento così serio come la gravidanza e l’aborto per ottenere dei like. 







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