EMANUELA ORLANDI/ Il dossier è vero o falso? Non importa, ecco perché

- Giuseppe Feyles

Repubblica e Corriere hanno pubblicato le anticipazioni dell'ultimo libro di Emiliano Fittipaldi, Gli impostori, con alcune presunte "rivelazioni" sul caso Orlandi. GIUSEPPE FEYLES

emanuela_orlandi_web_01 Emanuela Orlandi (1968-scomparsa il 22 giugno 1983)

Il giornalista Emiliano Fittipaldi ha scritto un nuovo libro intitolato Gli impostori. Le librerie Feltrinelli lo danno in uscita il 21 settembre, dunque le anticipazioni giornalistiche apparse ieri saranno utili per la promozione commerciale. Il libro promette di svelare retroscena riguardanti Virginia Raggi, Matteo Renzi ed Emanuela Orlandi e si annuncia come “antidoto irrinunciabile alle loro imposture”. Non si sa ancora dei documenti relativi alle inchieste su Raggi e Renzi. Sulla Orlandi, Fittipaldi dichiara di aver ricevuto da una fonte vaticana, in un bar di Roma, un documento che proverebbe un ingente dispendio di denaro, uomini e tempo intorno al caso Orlandi. 

L’ipotesi è che qualche personalità di curia sapesse o addirittura fosse responsabile della sua scomparsa. Sul sito de L’Espresso il documento è riprodotto integralmente. Ciascuno può farsi un’idea. Il documento non ha firma autografa né intestazioni ufficiali o timbri. Non ha giustificativi allegati. Contiene molte stranezze formali: l’intestazione “Sua Riverita Eccellenza” invece che “Sua Eccellenza Reverendissima”, il nome di Camillo Cibin, già capo della polizia vaticana, prima con le iniziali maiuscole, poi in minuscolo, la Gendarmeria che diventa “Gendermeria” (dettagli, si dirà, ma è nota la cura per la forma nei sacri palazzi). Soprattutto, contiene assurdità di sostanza. Possibile che su un caso tanto delicato sia stata richiesta una specie di nota spese? Che una delle voci di costo sia addirittura esplicitamente dichiarata “attività di depistaggio”? Che, come nota Andrea Tornielli, per “gestire” un rapimento si sia utilizzato il vulnerabile strumento dell’Apsa (Amministrazione patrimonio Sede apostolica) e non altri fondi riservati? Saranno pure fessi alcuni prelati (e il modo in cui si fanno fregare sui soldi e sulla comunicazione lo dimostra), ma che lo siano fino a questo punto? 

La sala stampa vaticana ha definito il documento “falso e ridicolo”. Intervistato da Tgcom24 il cardinale Re, presunto destinatario del documento, ha dichiarato di non aver mai né visto né ricevuto nulla del genere. 

E’ certo che il caso Orlandi intreccia veleni e misteri. E’ giusto che famiglia di Emanuela chieda verità, nonostante il tempo trascorso. Ma documenti del genere aiutano o confondono? Fittipaldi dichiara che, se vero, il documento sarebbe clamoroso: dimostrerebbe un coinvolgimento diretto del Vaticano in un delitto orribile. Se falso dimostrerebbe ancora una volta un verminaio interno al Vaticano. Ma si ha comunque l’impressione che in un certo giro non importi molto se sia autentico o no. L’importante è che sia verosimile, come sempre intrecciando particolari di vero e di falso. In tutti e due i casi, anzi quasi di più nel secondo, avrà raggiunto i suoi scopi. Tra i quali, francamente, non sembra esserci nessun antidoto alle imposture.







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