LA SUA STORIA
Nella giornata del 9 settembre il mondo cristiano ricorda e celebra la figura di san Pietro Claver, personalità nata in Catalogna e facente parte dell’ordine dei Gesuiti. La sua data di nascita, stando ai documenti ufficiali, va fatta risalire al 1581, precisamente il 25 giugno. I suoi genitori erano entrambi contadini e vivevano nelle campagne attorno la città di Barcellona e fecero anni ed anni di sacrifici e rinunce per riuscire a vederlo raggiungere l’obiettivo di una laurea.
Mentre il giovane san Pietro studiava, già in adolescenza si avvicinava alla Chiesa Cattolica, tanto che quando aveva ancora soltanto vent’anni decise di unirsi all’ordine dei Gesuiti, la cui fondazione si deve, come è noto, ad un’altra importante personalità spagnola del mondo cattolico, ovvero Ignazio di Loyola. Nei suoi primi anni tra i Gesuiti, san Pietro si dedicò anima e corpo a comprendere appieno ogni aspetto dell’ordine di cui era entrato a far parte e tale studio lo portò ad essere sempre più convinto della scelta di fare della sua vita terrena un qualcosa dove la figura di Gesù fosse centrale e quasi unica. Per questo decise che la sua sarebbe stata una vita povera, dove le parole d’ordine sarebbero diventate obbedienza, carità e povertà. Il 1610 fu un anno molto importante, perchè decise di recarsi a Cartagena per fare opera di evangelizzazione.
Tale scelta fu decisamente appoggiata ed incoraggiata da colui che era la sua guida spirituale, ovvero Alonso de Sandoval, che era entrato nella vita di san Pietro nel periodo da quest’ultimo trascorso a Maiorca per ultimare i propri studi in psicologia. A sei anni dal suo arrivo a Cartagena venne ordinato sacerdote e rimase in America Latina per più di quarant’anni, vedendo con i propri occhi il tragico fenomeno del commercio di schiavi. Il fatto che riuscisse a portare molto sulla strada della conversione al cristianesimo ed il suo impegno costante non erano ovviamente ben accetti da chi si arricchiva con il commercio di schiavi. Inoltre erano molti i cristiani che trovavano ripugnante l’idea di entrare in una chiesa con persone di colore. Tuttavia san Pietro Claver non si fece mai intimorire e demoralizzare dalle difficoltà e fino all’ultimo continuò nella propria opera di evangelizzazione. La morte lo colse quando aveva 74 anni, nel settembre del 1654. Stando alle fonti dell’epoca il motivo della sua morte era da collegare alla peste. Le ceneri di questo importante personaggio della Chiesa Cattolica sono conservate nella chiesa di Cartagena che è a lui dedicata e che ancora oggi è tra i luoghi di culto cattolici più visitati dell’America Latina. La santificazione avvenne sul finire del 1800: era infatti il 1888 quando Leone XIII decise per tale passo.
IL PROTETTORE DELLE MISSIONI
Oggi san Pietro Claver è riconosciuto come il protettore delle missioni volte ad evangelizzare le popolazioni non cristiane. Inoltre, questa figura è stata così importante per la storia colombiana, che oggi il patrono nazionale di questa realtà sudamericana, di cui Cartagena è una delle città più importanti, è proprio San Pietro Claver. Per quanto riguarda le città italiana, la figura di questo santo è molto importante per Nettuno: in questa città del Lazio vi è infatti una parrocchia che porta proprio il suo nome e il 9 settembre vi è sempre una sagra decisamente affollata per ricordarne la figura.
GLI ALTRI SANTI E BEATI DI OGGI
Il 9 settembre non si celebra solo tale importante figura. Tra gli altri santi che vengono ricordati vi sono ad esempio San Gorgonio di Roma e San Valentiniano di Coira. Tra coloro che sono stati innalzati a beati si possono ricordare la beata Maria Toribia e il beato Giorgio Douglas.