Glifosato e cancro, da rifare il processo contro Monsanto: importanti aggiornamenti sulla causa intentata da un giardiniere ammalatosi di tumore dopo aver utilizzato gli erbicidi prodotti dal noto marchio. Monsanto era stato appena rilevato dalla Bayer, che ora vola in borsa. Suzanne Ramos Bolanos, giudice della Corte superiore di San Francisco, ha infatti rimesso in discussione l’entità della multa da 289 milioni di dollari comminata al gruppo tedesco: prevista la riapertura del processo per insufficienza di prove riguardo la sentenza che prevede 250 milioni di risarcimento per danni punitivi. Un colpo di scena che, come dicevamo, ha prodotto un’impennata positiva in Borsa: titoli balzati al 6 per cento sul listino di Francoforte.
PROCESSO DA RIFARE: INSUFFICIENZA DI PROVE
Il giudice della Corte suprema ha sollevato dubbi sulla validità delle prove presentate al processo, sulla base delle quali la giuria ha stabilito che il linfoma non Hodgkin era legato all’esposizione al Roundup, prodotto a base di glifosato. Come sottolinea Repubblica, dunque, il nuovo processo potrebbe mutare totalmente le prospettive della Bayer: non solo per la possibile riduzione della multa, con il risarcimento al giardiniere Dwayne Johnson che diminuirebbe vistosamente, ma anche perché il possibile verdetto favorevole scoraggerebbe coloro che hanno deciso di fare causa al gruppo tedesco. Non sono giunte repliche per il momento da Levekusen, con Bayer che ha sottolineato che “l’evidenza portata al processo non spiega né il verdetto, né i fatti riconosciuti”. Ricordiamo che la sentenza non è definitiva, con il giudice che ha chiesto alle parti di presentare argomenti scritti al tribunale entro venerdì, annunciando l’emissione della sentenza finale.