Si accende lo scontro la tra società ‘Sabbia D’Oro srl’, titolare della concessione su cui si svolgeva l’attività dello stabilimento balneare ‘Samsara Beach’ a Gallipoli, e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti-Capitaneria di Porto di Gallipoli. Querelato per falso il MIT da parte dei titolari dello stabilimento pugliese chiuso a causa del decadimento della concessione stessa, stabilito con ordinanza dal Comune della cittadina in provincia di Lecce. Ad essere falsi sarebbero, secondo la querela presentata: “I verbali di accertamento ‘numero 7’ e ‘numero 20’ effettuati dalla Capitaneria di Porto presso il lido il 9 luglio 2017, alle ore 18:30, e che poi hanno portato alla decadenza della concessione demaniale per presunta alterazione dell’uso della stessa, con la contestazione di aver trasformato il lido in una discoteca all’aperto.“
“VERBALI VIZIATI DA GRAVISSIME ANOMALIE”
Il pratica, la Capitaneria di Porto avrebbe stabilito come il ‘Samsara Beach’ a Gallipoli avrebbe violato i termini della concessione balneare, snaturandoli e sfruttando lo spazio sulla spiaggia per organizzare serate notturne che avrebbero causato disturbo ai locali e all’ambiente circostante, e per le quali peraltro non ci sarebbero stati appunto i permessi. La Querela ha contenuti molto pesanti, secondo la società ‘Sabbia d’Oro srl’ i documenti presentati per la revoca della concessione sarebbero “viziati da gravissime anomalie”. Inoltre secondo il perito, i due verbali sarebbero stati redatti da funzionari differenti con un inchiostro dalla tonalità differente, il che potrebbe mostrare provare che gli stessi sarebbero stati scritti con tempistiche differenti, contrariamente a quanto presentato.