Era al terzo mese di gravidanza, la giovane 20enne che ha perso il bambino che aveva in grembo in seguito ad una violenta lite nata con altre due donne, per futili motivi. L’episodio accaduto a Rimini, reso noto dai media locali e ripreso da Repubblica.it, sarebbe accaduto lo scorso 9 ottobre all’interno di una struttura che ospita donne richiedenti asilo. Tre le ragazze coinvolte, tutte di origine nigeriana e che avrebbero preso parte ad un violento diverbio inizialmente solo verbale nato nella casa che le ospitava e relativo ad un motivo oltremodo banale, ovvero lo smaltimento dei rifiuti. La 20enne aveva portato il pattume fuori dalla struttura quando sarebbe stata travolta dalle critiche delle altre due ragazze. A quel punto sarebbe nata una lite poi finita in aggressione fisica al culmine della quale, a farne le spese, sarebbe stata proprio la giovane incinta.
IL RICOVERO E L’ABORTO
Inizialmente sarebbero volate solo brutte parole, ma ben presto le tre ragazze sarebbero passate alle mani e ad avere la peggio è stata proprio la ventenne, incinta al terzo mese di gravidanza e arrivata in Italia solo da poco tempo. Fra le ragazze richiedenti asilo sarebbe così scoppiata una colluttazione al termine della quale la giovane colpita sarebbe stata colta da un malore e portata in ospedale per tutti i controlli del caso. Nonostante sia stata ricoverata però, lo scorso giovedì la ragazza ha avuto un aborto. Ai sanitari aveva raccontato tutto quello che era accaduto nella struttura di accoglienza. In seguito alla perdita del bambino, la squadra Mobile ha avviato una indagine: le due nigeriane ora rischiano una denuncia per lesioni. Gli agenti di polizia dovranno accertare se a causare l’aborto della ventenne sarebbero stati o meno i colpi ricevuti dalla ventenne durante il diverbio.