Per venti anni ha umiliato moglie e figli, vittime anche abusi e violenze, ma la Corte di Appello di Cagliari ha rimodulato la pena, ritenendo prescritti alcuni reati antecedenti al 2006. E quindi, anche se è stata confermata la condanna per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale, il 52enne di Villagrande Strisaili ha visto ridursi la sua pena dai nove anni inflitti in primo grado a sette anni e sei mesi di reclusione. L’uomo ora è a piede libero in attesa della sentenza in Cassazione dopo il ricorso annunciato dal suo difensore, l’avvocato Paolo Demuro, subentrato a Marcello Caddori dopo la sentenza di primo grado. Secondo l’accusa, ritenuta fondata dal Tribunale di Lanusei prima e dalla Corte d’Appello poi, l’uomo è responsabile dei maltrattamenti nei confronti della moglie e di due figli, uno dei quali con problemi di tipo fisico, e pure di violenza sessuale sulla donna. Quando quest’ultima si negava, il marito minacciava di andare in escandescenza e di svegliare i figli.
ABUSI PER 20 ANNI: CONDANNA RIDOTTA IN APPELLO
L’uomo di 52 anni di Villagrande Strisaili, come riportato dall’Unione Sarda, più volte si è macchiato del reato di violenza sessuale nei confronti della moglie. Gli abusi in famiglia infatti sarebbero andati avanti per circa venti anni. L’uomo avrebbe tenuto moglie e figli in uno stato di umiliazione, e pretendeva che lavorasse solo la donna. Quest’ultima era infatti obbligata a mantenerlo. La Procura di Lanusei ha spiegato che pretendeva che lavorasse solo lei e gli consegnasse i soldi a fine mese. Inoltre, c’erano anche minacce, offese e percosse anche con l’uso di una cintura. Talvolta costringeva i familiari a dormire per terra, proprio per umiliarli, ma gli insulti più pesanti era rivolti al figlio più debole, quello con problemi fisici. Il padre lo accusava di essere in sostanza uno «storpio». La vicenda però non si chiude qui, perché ora l’uomo intende passare dall’ultimo grado di giudizio, quello della Cassazione.