Jessica Faoro aveva paura di Alessandro Garlaschi: una settimana prima di morire chiese aiuto al 112. Lo dimostrano le trascrizioni delle telefonate che la Procura ha messo agli atti dell’indagine per l’omicidio della 19enne. Quest’ultima, spaventata dai comportamenti dell’uomo, aveva cercato aiuto la notte del primo febbraio, sette giorni prima che venisse uccisa a coltellate nell’appartamento di via Brioschi, quella di Garlaschi. La prima chiamata al 112 rimase senza risposta. Poi riuscì a mettersi in contatto con le forze dell’ordine, chiedendo aiuto e un’ambulanza perché le «veniva da cadere» a terra, aveva attacchi di panico per la «paura presa» a causa di un tentativo dell’uomo di «metterle le mani addosso». Nel brogliaccio è venuto a galla che Garlaschi le aveva chiesto «di fare giochi erotici, di fare tutte queste cose qui». Dopo essere scappata disse di aver «paura» a rientrare «da sola» in casa per prendere il cane e gli zaini. Invece in altre due chiamate Jessica Faoro chiese di andare in ospedale.
JESSICA FAORO, LE ULTIME NOTIZIE SUL PROCESSO
Andrea Garlaschi è attualmente in carcere con l’accusa di aver ucciso Jessica Faoro con 85 coltellate nel suo appartamento. Stando ai risultati delle indagini, condotte dal pm Cristiana Roveda, il tranviere dell’Atm avrebbe ucciso la 19enne nel suo appartamento sette giorni dopo quelle chiamate. Prima accompagnò la moglie dalla suocera a Novegro, nel Milanese. L’uomo è accusato dell’omicidio aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi e il vilipendio di cadavere. Intanto il Comune di Milano chiederà di essere parte civile contro Alessandro Galaschi. La richiesta è stata deliberata nei giorni scorsi e verrà formalizzata nell’udienza preliminare che si aprirà il prossimo 7 novembre davanti al gup. Stessa istanza dovrebbe essere presentata dalla madre, e forse anche dal fratello e dal padre di Jessica Faoro. La coppia, separata da anni, si era vista togliere dai Servizi sociali la figlia, che aveva vissuto in varie comunità e aveva dato alla luce una bambina poi affidata ad un’altra famiglia. Il difensore di Garlaschi, l’avvocato Francesca Santini, potrebbe invece presentare la richiesta di abbreviato, che consente lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna, condizionato a una perizia psichiatrica.