Rimini, ictus in treno. Una vicenda con il lieto fine quella capitata ad un uomo marchigiano colpito da ictus mentre si trovava a bordo di un treno. Come riferiscono i principali organi di informazione online, il 43enne era passeggero di un convoglio destinazione Bologna partito dalla Marche; poco prima di Rimini l’uomo ha iniziato a sentirsi poco bene, lamentando difficoltà a parlare e a muoversi, bocca storta, dolore alla testa, difficoltà di equilibrio e visivo, e un lato del corpo più debole rispetto all’altro. Insieme al 43enne vi era anche la compagna, che ha subito capito di cosa si trattasse: «Rispondeva alle mie domande in modo poco chiaro, non era lucido, e aveva difficoltà da una parte del corpo – racconta la signora a RiminiToday – ho immaginato che ci fosse qualcosa di grave che non andava, così ho chiesto aiuto agli altri passeggeri e al capotreno». A quel punto sono stati avvisati i sanitari, e una volta che il treno è giunto alla stazione della città romagnola il paziente è stato portato al pronto soccorso riminese, e sottoposto a tutti i controlli necessari.
RIMINI, ICTUS IN TRENO
E’ emerso che il 43enne aveva subito l’occlusione dell’arteria cerebrale media di destra e la dissecazione della carotide interna nel tratto cervicale, in poche parole, un ictus celebrale. A quel punto, dopo un primo trattamento, il paziente è stato trasferito presso l’ospedale Bufalini di Cesena, specializzato in casi di ictus per la zona, e sottoposto ad una trombectomia, ovvero, una riapertura completa dell’arteria che si era occlusa. Una serie di interventi coordinati, tempestivi e soprattutto ben eseguiti, che hanno permesso all’uomo di riprendersi completamente nel giro di poche ore, e senza alcuna conseguenza neurologica ne fisica. «Mi sento abbastanza bene – ha raccontato lo stesso paziente – e soprattutto mi sento protetto. Sono stato preso in carico e curato molto bene. Per di più non è la prima volta che l’Emilia Romagna mi salva la vita: quando ero bambino ho avuto un altro problema fisico importante per il quale sono stato curato e con successo, sempre all’Ospedale ‘Bufalini’ di Cesena».