Batteri al centro estetico: come difendersi?/ Video, scarsa igiene: clienti a rischio epatite e Hiv (Le Iene)

- Emanuela Longo

Batteri al centro estetico: come difendersi? Sporcizia e scarsa igiene alla base di contaminazioni e rischio infezioni: dalle epatite all'Hiv, a cosa vengono esposti i clienti.

centri_estetici_batteri_iene Batteri al centro estetico: come difendersi? (Le Iene)

La trasmissione Le Iene, ieri ha dedicato un ampio servizio a ciò che avviene realmente all’interno di alcuni centri estetici di Milano, dove i prezzi battono la concorrenza, proponendo servizi tradizionali ad un costo stracciato. Come mai? Dopo aver visionato il servizio realizzato da Liza Boschin diventa semplice trovare una risposta. L’inviata ha confrontato il listino prezzi di alcuni centri estetici milanesi e poi ha deciso di valutare il livello di qualità del servizio offerto. I centri presi in esame sono stati diversi e in ciascuno è stato possibile notare un livello di igiene davvero drastico: incrostazioni, lime non monouso, estetiste senza guanti, limature di unghie altrui ovunque. Ma quali sono i veri rischi per i clienti? Ovviamente quello di prendersi una seria infezione. Si tratta solo di sporcizia o questi centri potrebbero essere contaminati da batteri? Per rispondere a questa domanda la iena ha prelevato in ciascun posto visitato e all’insaputa delle dipendenti alcuni campioni da far valutare in un apposito laboratorio. Il risultato è stato sconvolgente in quanto in ogni campione è stata riscontrata un’altra carica batterica totale pari a 7000 batteri per centimetro quadrato e tra questi sono stati trovati anche batteri potenzialmente pericolosi: “Nell’80% dei casi stafilococco aureo, nel 30% escherichia coli e nel 20% candida albicans”. Come spiegato da un dermatologo, in presenza di un piccolo tagliettino questo rappresenta inevitabilmente una porta d’ingresso per i microorganismi. “Non si scherza! Perché la contaminazione ematica porta all’epatite C, B o all’Hiv”, ha chiarito il dermatologo.

BATTERI AL CENTRO ESTETICO: COSA FARE PER UNA TOTALE SICUREZZA

Dopo i risultati choc rilevati dai campioni, la iena si è recata nuovamente nei centri estetici già visti per comunicare quanto emerso ma le proprietarie dei centri, tutte cinesi, non si sono dimostrate molto collaborative. Ovviamente questo non avviene in tutti i centri gestiti da stranieri poiché il livello di igiene non ha nulla a che fare con la nazionalità. Come difendersi allora da questa situazione? La iena Boschin è tornata in uno dei centri estetici visionati e che apparentemente era il più pulito. Le proprietarie hanno così spiegato come lavorano evitando in tal modo la diffusione di batteri e quindi eventuali rischi a carico delle clienti. Intanto il loro locale è dotato di due postazioni, per mani e per piedi, le cui poltrone vengono pulite con salviettine disinfettanti e sterilizzanti. Ogni cliente ha un asciugamano diverso ed a fine trattamento anche i fornetti per l’asciugatura delle unghie vengono puliti all’interno con salviettine igienizzanti. In merito agli attrezzi, questi vengono sterilizzati con dell’acido peracetico, efficace anche contro Hiv ed epatite. E così per le lime non usa e getta che vanno perfettamente disinfettate. La Boschin ha poi interpellato il direttore del Dipartimento Igiene e Prevenzione Sanitaria di Milano, Giorgio Ciconali che ha spiegato: “La normativa prevede che vengano usati strumenti monouso o verificare le modalità di sterilizzazione degli strumenti”. La stessa normativa però non prevede gli esami eseguiti da Le Iene nei precedenti casi choc. “E’ giusto continuare a controllare questi tipi di esercizi ma è giusto concentrare le forze su esercizi come i tatuatori dove le evidenze di rischio sono maggiori”, ha aggiunto ancora Ciconali.

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