A solo 17 anni subisce un trapianto di fegato; poi viene colpita da meningite e quindi da sei tumori contemporaneamente. Ma è sopravissuta, la storia di una ragazza inglese

Sophie Houghton-Hinks è una ragazza inglese, ha solo 19 anni, ma si può dire che in un così breve lasso di tempo di vite ne abbia vissute tre o quattro. C’è dell’incredibile infatti nella serie di malattie mortali che l’hanno colpita a partire dai 17 anni e a cui è sempre sopravvissuta: un trapianto di fegato, una meningite e sei tumori diversi. Tutto comincia nel 2016 quando ha un collasso. I medici scoprono che soffre di insufficienza epatica dovuta a colangite sclerosante primitiva, una malattia cronica assai rara che colpisce i grandi dotti biliari del fegato (intraepatici) e le vie biliari principali (extraepatiche), strutture preposte a trasportare la bile prodotta dal fegato, necessaria per la digestione dei grassi e l’eliminazione del colesterolo e della bilirubina, all’intestino. E’ necessario procedere al trapianto del fegato che viene eseguito con successo ma passano solo poche settimane e viene colpita dalla meningite. Guarisce, ma solo per scoprire, nell’ottobre del 2017, di avere contemporaneamente  un tumore alla gola, uno ai polmoni, uno al fegato, uno alla milza, all’addome e infine, il più grave al cervello. Si suppone che tale serie possa essere dovuta alle medicine prese per evitare il rigetto del nuovo fegato, certo è che è una sequenza incredibile. Altrettanto incredibilmente sei mesi di chemioterapia la guariscono da tutti i tumori e adesso Sophie sta bene, i medici dicono che potrà dedicarsi a danza e sport come aveva sempre fatto.



SOPHIE, SOPRAVVISSUTA A UN CALVARIO

Una persona distrutta dalla sfortuna? No, perché come si legge sul Daily Mail, Sophie incoraggia tutte le persone malate a cercare di vivere al meglio ogni singolo giorno, “apprezzare la vita che ti è data comunque,  è talmente preziosa che devi tirarne fuori nonostante tutto il meglio” dice. Sul suo corpo evidenti le cicatrici e i segni delle operazioni subite; Sophie decise anche di farsi tagliare i capelli a zero perché, ha commentato, “è importante mostrare i segni della malattia e della sofferenza, e non nasconderli: ci vuole coraggio e bisogna dimostrarlo”. Durante i sei mesi di chemioterapia, dice ancora, “ebbi terribili effetti collaterali, bruciore alle mani e ai piedi, allo stomaco e alle viscere che si chiudevano. Ho sofferto di mucosità, ulcere nella bocca che si diffondevano fino allo stomaco il che mi ha costretto a sottopormi a cure intensive”. Sophie viene anche colpita da un particolare gonfiore al cervello che le paralizza tutto il lato destro, non riusciva nemmeno a parlare. Per giorni non riusciva a mangiare nulla. Ma quello di cui la ragazza si preoccupava erano i molti soldi che la madre stava spendendo per lei, che per starle vicino finì anche per perdere il lavoro. Ma adesso è guarita. Oltre a potersi dedicare a poco a poco nuovamente alla danza e allo sport, sta imparando a comunicare con i bambini con disabilità, ad esempio quelli muti. “Se stai lottando nella vita, fisicamente o mentalmente, credi in te stesso. Mostra le tue cicatrici, abbraccia la perdita dei capelli dovuti alla chemioterapia, soprattutto, impara ad amare te stesso.”

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