Sergio Marchionne, “silenzio malattia inquina Borsa”/ Ultime notizie Cofferati “indecente dibattito su agonia”
Sergio Marchionne, dalla Svizzera “il silenzio sulla malattia rischia di avere inquinato la Borsa”. Ultime notizie, Cofferati “indecente il dibattito durante la sua agonia”

Di Sergio Marchionne e del silenzio attorno ai suoi ultimi giorni di vita ormai stiamo vedendo il contro-effetto all’opposto: un continuo vociare di rumors, di possibili spiegazioni dietro alla malattia e di possibili conseguenze per Fca dopo quella “strana” vicenda legata al doppio comunicato dell’ospedale svizzero e dell’azienda italo-americana che differiscono sul fondamento (“da oltre un anno si sottoponeva a visite a Zurigo” e “noi non sapevamo nulla della malattia del nostro ad). Intanto però l’ultima “indiscrezione” raccolta direttamente dalla Svizzera rivela di come la Fca ora rischi e non poco per quel silenzio tenuto da Marchionne negli ultimi 12 mesi: sapere se questo effettivamente verrà monitorato dalla Consob (o dalle Sec negli Stati Uniti) al momento non è dato saperlo, ma secondo il sito tio.ch comunque «prima di morire Sergio Marchionne non avrebbe informato i vertici di Fca né le autorità borisistiche, Consob in Italia e Sec negli States, potrebbe avere delle conseguenze». In poche parole, gli analisi temono che questo silenzio possa avere in qualche modo “inquinato la Borsa”: la Consob indaga, la stessa Sec pure oltre Oceano. Dichiarazioni ufficiali al momento non ve ne sono, ma l’impressione è che il “silenzio” attorno a Marchionne sia del tutto irraggiungibile almeno per un bel po’ di mesi..
COFFERATI: “INDECENTE DIBATTITO DURANTE LA SUA AGONIA”
Quel “silenzio” viene invocato oggi sulle colonne del Fatto Quotidiano da Sergio Cofferati, ex segretario Cgil e tra i più critici del “metodo Marchionne” negli anni d’oro di Fiat e, poi, Fca. «Il silenzio sarebbe stato la cosa migliore da parte di tutti, invece ci siamo ritrovati di fronte a un qualcosa di incomprensibile»: secondo l’ex sindaco di Bologna, sempre nell’intervista al quotidiano di Marco Travaglio, «il modello di relazioni industriali imposte in Fiat non solo non è stato condiviso dal sindacato ma non è divenuto modello, fortunatamente, neppure per altre aziende. Sia per quanto riguarda i rapporti coi lavoratori sia quello con le imprese». Insomma, rispetto e critica assieme possono anche essere presenti, basta sapere misurare bene il rispetto per una persona e lo stesso diritto alla critica e alla libera opinione. Quanto visto negli scorsi giorni, purtroppo, molto spesso ha travalicato questo “rispetto”.
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