SAVIANO CONDANNATO PER GOMORRA
Con “Gomorra” Roberto Saviano è diventato famoso in tutta Italia e non solo, considerando il successo che il libro ha avuto in seguito al film di Matteo Garrone premiato anche al Festival di Cannes, e alla serie tv trasmessa da Sky che ne è seguita più recentemente. Tuttavia un passaggio del libro, nel quale si parla di Vincenzo Boccolato, in realtà imprenditore incensurato che vive all’estero, come membro di un clan camorristico implicato in un traffico di cocaina, costerà all’autore e alla Mondadori, che ha pubblicato “Gomorra”, 15.000 euro di risarcimento. Come si legge su Il Mattino di Napoli, l’imprenditore diffamato era già stato risarcito con 30.000 euro quattro anni fa dopo una sentenza diventata definitiva. Le ristampe di “Gomorra” seguite alla sentenza di primo grado, però, non sono state cambiate nel testo, che quindi risulta ancora diffamatorio.
LE MOTIVAZIONI DEL GIUDICE
Gli avvocati di Boccolato, Alessandro Santoro, Sandra Salvigni e Daniela Mirabile, hanno spiegato che tre giorni fa è stato depositato il provvedimento firmato al giudice della prima sezione civile di Milano, Angelo Claudio Ricciardi, il quale ritiene che le riedizioni di “Gomorra” non modificate costituiscano un nuovo illecito diffamatorio, con “caratteristiche del tutto analoghe a quelle già accertate in sede civile”, visto che non si è “tempestivamente provveduto all’adozione delle necessarie precauzioni a tutela della reputazione del Boccolato”. Nello specifico viene spigato che in alternativa all’eliminazione delle affermazioni dannose per l’imprenditore si sarebbe anche potuto aggiungere una postilla in modo da informare i lettori della sentenza di condanna. Vedremo se da parte di Saviano o di Mondadori arriveranno delle dichiarazioni sulla vicenda.