Erano specializzati in assalti a caveau e a furgoni portavalori. Ma la latitanza di due pericolosi ricercati è finita oggi: sono stati catturati a Giovinazzo, in provincia di Bari. Lo ha reso noto la Polizia con un comunicato. L’operazione che ha portato alla localizzazione e arresto dei due latitanti è partita dalle indagini su gruppi organizzati specializzati in queste attività criminali. L’operazione è stata condotta dagli investigatori del Servizio Centrale Operativo e delle Squadre Mobili di Bari, Foggia e Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dalla Procura Distrettuale catanzarese, relativa all’assalto al caveau della “Sicurtransport” di Catanzaro, commesso il 4 dicembre 2016. Quello alla Sicurtransport fu un vero e proprio assalto militare. Il caveau dell’azienda fu completamente svuotato per un bottino complessivo di circa 4 milioni di euro. E i rapinatori non lasciarono nulla al caso: agirono anche con un escavatore con martello demolitore per sventrare il locale dopo aver impedito la comunicazione via ricetrasmittente tra i dipendenti con un marchingegno elettronico.
LATITANTI ARRESTATI SVENTRARONO CAVEAU SICURTRANSPORT
I due latitanti pensarono proprio a tutto. Quando due volanti della Polizia provarono ad arrivare alla Sicurtransport rimasero bloccate all’altezza della stazione ferroviaria per alcune macchine incendiate, appositamente posizionate dai malviventi. I rapinatori poi spararono verso gli agenti appena scesi dall’auto con kalashnikov di cui furono ritrovati bossoli. Il conflitto a fuoco non causò feriti. Il blitz durò una ventina di minuti. I malviventi bruciando le auto si erano creati uno schermo per bloccare le forze dell’ordine e fuggire. Come raccontò Catanzaroinforma, disseminarono la sede stradale di chiodi per rendere più difficile la circolazione dei maggi. Così danneggiarono pneumatici di decine di auto di residenti e di automobilisti che transitavano e che non potevano proseguire. Subito si intuì che potevano appartenere alla cellula foggiana che in passato era passata agli onori delle cronache per colpi simili in Puglia.