Sesto San Giovanni oggi clamorosamente amministrata da una giunta di centro destra, un tempo era definita la Stalingrado italiana, perché città operaia, sede di grandi fabbriche, sempre di sinistra. Ma i tempi sono cambiati, evidentemente. Fino a un certo punto perché un recente episodio accaduto proprio nella città alla periferia nord di Milano ha riportato drammaticamente indietro le lancette dell’orologio di almeno trent’anni. Volantini di solidarietà firmati dalle Brigate Rosse, l’organizzazione terroristica di sinistra che negli anni 70 macchiò le strade d’Italia di omicidi fino a quello del presidente della DC Aldo Moro, sono comparsi su alcuni muri cittadini.
CHI SONO LE “NUOVE” BRIGATE ROSSE?
Solidarietà, si legge, nei confronti di personaggi come Nadia Lioce, Roberto Morandi e Marco Mezzasalma (in carcere condannati al 41 bis, lo stesso dei mafiosi), tra gli autori in anni recenti degli omicidi dei giuslavoristi Marco Biagi e Massimo D’Antona e dell’agente di polizia ferroviaria Emanuele Petri. Dunque non un gruppo di nostalgici del passato, ma appartenenti alle cosiddette “nuove” Brigate Rosse, attivisti che si sono organizzati a partire dalla seconda metà degli anni 80 prendendo la tristemente nota sigla a loro nome. Per il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano, di Forza Italia, “I toni di sostegno e vicinanza esposti nei volantini sono deliranti ma non vanno comunque sottovalutati, soprattutto in una città che purtroppo ha vissuto episodi drammatici per colpa delle Brigate Rosse”.