Campobasso, chiuse 20 scuole a rischio crollo: questa la decisione del Sindaco Antonio Battista, con gli istituti “non a norma”. Come riportato dai colleghi del Corriere della Sera, il primo cittadino del Comune molisano ha scelto di chiudere venti edifici tra scuole per l’infanzia, primarie e medie: istituti a rischio, non in regola con la normativa antisismica o anticendio o con le altre regole a garanzia della staticità degli edifici. E l’angoscia è grande, con il sisma del 31 ottobre 2002 che mise in ginocchio la città e la sua provincia: dopo sedici anni la situazione è sempre la stessa e per questo motivo Antonio Battista ha optato per la scelta impopolare quanto necessaria di disporre la chiusura delle scuole: “Chiudere una scuola è una cosa molto spiacevole, impopolare, perché a causa dei disagi che crea non incontra l’approvazione di tanta parte della popolazione, ma non si può vivere nell’angoscia che un evento qualsiasi o anche una scossa di terremoto modesta provochi una tragedia”, le parole del primo cittadino.
SERVONO ALTRI 10 MILIONI DI EURO
Per ottemperare al disagio, il sindaco ha chiesto la collaborazione dell’università: sono stati sistemati 400 studenti ma la situazione resta delicata, con centinaia di alunni che sono stati distribuiti tra la Casa dello Studente e altre sedi. 20 scuole su 35 sono state chiuse e servirebbero dieci milioni di euro per terminare i lavori di messa in sicurezza dopo gli undici già spesi: “I governi da tempo dovevano destinare risorse ai Comuni per le scuole. Ecco, lo facciano adesso, subito”, ha aggiunto Battista. Infine, segnaliamo il commento del consigliere provinciale Beppe D’Elia: “Le scuole sono i luoghi che tutti consideriamo i più sicuri, gli affidiamo i nostri figli e non devono trasformarsi in “bombe a tempo” che prima o poi causano qualche vittima, come se fosse il prezzo da pagare alle criticità accumulate negli anni”.