Si è tenuto poco fa il consueto Angelus di Papa Francesco in piazza San Pietro, in questa ultima domenica di settembre. Il Santo Padre ha voluto rivolgere le proprie preghiere alle numerose vittime causate dal terremoto e dallo tsunami che hanno colpito l’Indonesia nelle scorse ore, ed in particolare l’isola di Sulawesi «Prego per i defunti, purtroppo numerosi, per i feriti e per quanti hanno perso la casa e il lavoro – dice Sua Santità – il Signore li consoli e sostenga gli sforzi di quanti si stanno impegnando a portare soccorso. Preghiamo insieme per i nostri fratelli dell’isola di Sulawesi», chiedendo poi ai presenti di recitare un’Ave Maria.
LA LETTURA DI OGGI
Papa Francesco parla quindi del vangelo di oggi, lettura che racconta dei discepoli che volevano proibire ad un uomo non facente parte dei seguaci di Gesù, di scacciare i demoni in suo nome. «Giovanni, con l’entusiasmo zelante tipico dei giovani, riferisce la cosa al Maestro cercando il suo appoggio – recita il brano, quindi la risposta di Gesù – Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi». La lettura di oggi serve come spunto a Bergoglio per parlare del tema dell’autoreferenzialità: «Nessuna forma di autoreferenzialità nella Chiesa – dice il Santo Padre citando Benedetto XVI – anzi, qui c’è la radice del proselitismo. E la Chiesa non cresce per proselitismo, ma cresce per attrazione, cioè per la forza della testimonianza».