Una ragazzina di 13 anni scappata di casa da quasi una settimana e due giovani pusher di shaboo. Si intrecciano così le due indagini condotte dagli investigatori di Milano che si sono imbattuti lo scorso martedì nei due spacciatori adolescenti, ritrovandosi però ad una seconda pista inaspettata: la presenza di una 13enne nella stanza d’hotel proprio insieme ai due pusher cinesi. A riportare l’incredibile storia è Corriere.it: tutto inizia lo scorso martedì pomeriggio quando gli agenti di polizia locale si sono imbattuti in due giovanissimi pusher. Poco dopo entrano in un albergo dopo i giovani aveva un appoggio ma invece che rinvenire altra droga, si ritrovano di fronte una ragazzina vestita con una maglietta a maniche corte e con molti lividi sulle braccia. Le indagini sullo shaboo, la potente droga diffusa soprattutto tra la comunità cinese e filippina, ben presto prendono una piega inedita. Dopo il ritrovamento della ragazzina il caso passa subito in mano alla procura per i minorenni che scoprono così l’identità della giovane, appena 13enne. Inizialmente di lei si sa solo che è di origini cinesi anche se parla perfettamente italiano e di non avere con sé alcun documento, a differenza dei due pusher.
13ENNE SCAPPA DI CASA: GIALLO SULLE SUE REALI CONDIZIONI FAMILIARI
Agli agenti, la 13enne non avrebbe dato inizialmente alcuna informazione su di sé né sulla sua famiglia, come se volesse restare senza identità. Subito dopo il suo ritrovamento, è stata condotta presso la clinica Mangiagalli per tutti gli accertamenti del caso. Solo dopo i vari controlli gli agenti apprendono che in realtà la ragazzina era scappata di casa da quasi una settimana e il giorno successivo è stata rintracciata la madre. La tredicenne avrebbe quindi raccontato l’origine di quei lividi: a sua detta se li sarebbe provocati da sola con dei morsi, spiegazione che dalle prime verifiche sembrerebbe essere confermata. Non si esclude che la piccola possa avere alcuni disagi e se così fosse la situazione sarebbe ancora più drammatica in quanto non si spiegherebbe il bisogno della minore di scappare di casa per condividere le sue giornate con dei giovani pusher di shaboo. La ragazzina non avrebbe compiuto alcun reato né sarebbe stata vittima di qualcosa di brutto. Tuttavia, la procura per i minorenni ha avviato tutti gli approfondimenti per capire quale sia la sua attuale condizioni sanitaria e familiare e, in caso di necessità, intervenire prontamente in suo aiuto.