Morti in corsia a Piombino, l'infermiera Fausta Bonino a processo con rito abbreviato. Ultime notizie, accolta la richiesta della difesa
FAUSTA BONINO GIUDICATA CON RITO ABBREVIATO PER LE MORTI IN CORSIA
Fausta Bonino, sin dall’inizio del suo coinvolgimento nell’inchiesta sulle morti in corsia all’ospedale Villamarina di Piombino, si è sempre dichiarata innocente. Dopo il suo arresto avvenuto il 31 marzo 2016, la donna era stata inizialmente accusata della morte di 14 pazienti, poi scesi successivamente a dieci. La procura di Livorno aveva appurato, attraverso una serie di perizie mediche, che l’infermiera avrebbe somministrato dosi eccessive di eparina in pazienti già in condizioni precarie, al di fuori delle terapie prescritte, determinando così la morte per emorragia. L’accusa contesta anche le aggravanti della premeditazione e l’aver commesso il fatto con abuso di poteri, ignorando i suoi doveri di pubblico servizio. Oggi la notizia dell’accoglimento del rito abbreviato con il quale la donna sarà giudicata. Il suo avvocato difensore, Cesarina Barghini, continua a ribadire la mancanza di prove di colpevolezza a carico della sua assistita. “Abbiamo scelto il rito abbreviato non solo perché siamo certi dell’innocenza della signora Bonino ma soprattutto, dopo quasi tre anni, interrompere questo stillicidio di accuse inesistenti e infinite indagini, andate al di là di ogni ragionevole sopportazione”, ha aggiunto il legale.