L’assassino di Daniela Bani potrebbe tornare libero. Chaambi Mootaz, che ha ucciso la moglie con 37 coltellate nel settembre 2014, rischia di essere scarcerato in attesa che la giustizia, incagliata in incredibili maglie burocratiche, faccia il suo corso. Il tunisino 38enne dall’inizio di febbraio è nel carcere di Tunisi. L’arresto è avvenuto dopo 4 anni e mezzo di latitanza. L’estrazione è stata negata: le autorità italiane hanno allora cercato di anticipare la Cassazione e avere una pena certa in tempi ragionevoli, ma dalla Tunisia è arrivata una comunicazione. «Ci vorranno almeno sei mesi» per la notifica all’imputato in cella, e questo è un ostacolo non indifferente. Come riportato da Il Giorno, il procuratore generale Pierluigi Maria dell’Osso ha incaricato l’ambasciatore italiano a Tunisi e l’agenzia Eurojust affinché si facciano carico personalmente della notifica. «Come ci aspettavamo l’estradizione è stata negata, però grazie a una convenzione bilaterale c’è la disponibilità al processo», ha spiegato il procuratore.
DANIELA BANI: MARITO POTREBBE TORNARE LIBERO
L’obiettivo è che l’autore dell’omicidio di Daniela Bani, il marito Chaambi Motaz, paghi. Dichiarato colpevole di omicidio aggravato, condannato a 30 anni di carcere in primo e secondo grado, il tunisino aveva fatto ricorso in Cassazione. La sentenza è stata fissata il 29 settembre, ma per evitare che acceda a misure alternative, il procuratore generale è intervenuto presso il presidente della Cassazione per ottenere una data anticipata. La discussione del caso è stata anticipata al 10 giugno, ma la notifica della nuova data in carcere, a Tunisi, è difficile al punto tale che bisognerebbe “doppiare” la data originaria della sentenza. Ora dunque è corsa contro il tempo per comunicare al detenuto la data e procedere col giudizio in Cassazione. Altrimenti sarebbe davvero una beffa, dopo il duro lavoro per assicurarlo alla giustizia. Poche ore dopo aver ucciso la moglie Daniela Bani per gelosia, aveva preso un volo per la Tunisia senza più tornare. Lì ha continuato la sua vita come se nulla fosse. La mamma di Daniela ha quindi chiesto l’intervento del ministro dell’Interno Matteo Salvini affinché venisse rintracciato l’assassino della figlia, poi la svolta.