Momento inquietante, quello che si è consumato venerdì mattina durante la conferenza stampa del presidente cinese al Quirinale. Lo riporta oggi unicamente Il Foglio, a essere stata vittima della censura del capo ufficio stampa dell’ambasciata cinese a Roma, proprio una giornalista del Foglio. Giulia Pompili. Non aveva neanche terminato la sua domanda quando il funzionario l’ha interrotta: “La devi smettere di parlar male della Cina” le ha detto aggiungendo una frase che fa paura: “So benissimo chi sei”. Una frase di minaccia, che fa trapelare come i cinesi tengano sottocchio i rappresentanti della stampa libera e che potrebbero agire contro di loro per zittirli. Nessun membro del governo italiano, impegnato a tessere fruttuosi accordi commerciali, è intervenuto in sua difesa, né il quel momento né dopo. Lo hanno fatto i rappresentanti dell’opposizione come Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia: “Siamo certi che l’aggressione verbale che ha subito ieri non indebolirà il suo lavoro. Così come non sarà scalfita la determinazione con cui la redazione del Foglio e il direttore Claudio Cerasa portano avanti la loro linea e le loro idee”.
IL SILENZIO DI LEGA E M5S
E anche Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia: “solidarietà a Giulia Pompili e alla redazione del Foglio per il grave gesto di Yang Han, capo dell’ufficio stampa della sede diplomatica cinese a Roma” e ha aggiunto: “La libertà di stampa è un caposaldo della nostra democrazia, di ogni democrazia degna di questo nome. Non è tollerabile che un alto funzionario di un’ambasciata si scagli con violenza verbale contro chi fa semplicemente il proprio dovere di cronista e le intimi di mettere giù il cellulare. Altri hanno chiesto l’intervento de ministro degli esteri, senza ovviamente risultati: sono stati i deputati del Pd Andrea Romano, Lia Quartapelle e Ivan Scalfarono. Infine il presidente del consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti Carlo Verna ha chiesto l’intervento del capo del governo Conte