E' diventato sacerdote a 60 anni dopo una vita nel corpo dei pompieri di New York anche durante le Torri Gemelle. Ecco la sua storia

Dov’era Dio quel giorno? E’ la domanda che tutti, anche i non credenti, si fanno quando succede una tragedia, una morte innocente. Perché Dio non ha impedito il male? Tom Colucci era un capitano dei pompieri di New York, in servizio da vent’anni quando la mattina dell’11 settembre 2001 stava tornando a casa dopo aver finito il suo turno di lavoro. In quel momento il primo degli aerei che colpirono le Twin Towers andò a schiantarsi contro uno dei due grattacieli, tutti i pompieri di New York furono immediatamente richiamati in servizio, anche lui si precipitò sul luogo del disastro. La prima torre era crollata, centinaia di vigili, di poliziotti e di gente normale stavano scavando nella speranza di trovare sopravvissuti o i corpi dei morti, quando la seconda torre cominciò a crollare. Tra i morti anche il cappellano dei pompieri padre Michael Judge. Colucci vede l’inferno, tutti i pompieri morti, racconta, erano miei amici. “Ho visto il peggio dell’umanità quel giorno, ma ho visto anche il meglio dell’umanità quel giorno”. Tom ha in mente le centinaia le persone – uomini, donne, anche bambini – che sono arrivate per aiutare nei soccorsi. Per giorni e giorni sarà così e la risposta alla domanda di tutti, dov’era Dio, gli appare chiara: “Quelle persone erano il corpo di Cristo, Dio era davvero con noi quel giorno”.



DIO E’ SEMPRE PRESENTE

Ecco dove è Dio nei momenti di tragedia: Dio non vuole il male, è l’uomo nella sua libertà che fa il male, ma i gesti di bene, di solidarietà, di aiuto che le persone fanno sempre in questi casi sono la presenza di Dio. La sua storia e la sua testimonianza sono state raccolte in un documentario trasmesso dalla televisione Cattolica italiana negli Stati Uniti. Colucci, dalla fede profonda, aveva sempre pensato di diventare prete, ma non ne aveva mai avuto il coraggio. Quello che ha vissuto l’11 settembre 2001 invece gli dà la forza che cercava: nel 2005 entra in seminario, due anni fa è diventato finalmente prete, a 60 anni di età. All’ordinazione era presente il corpo dei pompieri di New York: “Ho lavorato tutta la vita a salvare vite umane, adesso cerco di salvare le anime, perché le due cose non sono distinte” ha detto. E a proposito del dolore che i familiari delle vittime ancora vivono, dice che la cosa più importante è il perdono, altrimenti ci si chiude in se stessi nella rabbia e nel dolore. “Mi ha dato la grazia di essere un vigile del fuoco, e io ho fatto del mio meglio. Ora mi sta dando la grazia di essere un prete, e farò del mio meglio”, ha dichiarato padre Colucci.



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