Si è spento, a 78 anni, a causa delle complicazioni legate ad una polmonite, Norman Schwarzkopf, ex generale usa che nel 1991 guidò l’operazione “Tempesta nel deserto”. Il militare, morto a Tampa, in Florida, fu a capo della coalizione che cacciò le truppe di Saddam Hussein dal Kuwait. Nato il 24 agosto 1934 a Trenton, New Jersey, era il figlio del fondatore e capo del corpo della polizia di Stato. Ne seguì le orme, entrando nell’Accademia militare di West Point, per poi arruolarsi volontario in Vietnam nel 1966, dove ricevette numerose medaglie. In precedenza aveva seguito il padre in Iran, che aveva ricevuto anche un incarico di addestratore delle forse di sicurezza ed era consigliere dello shah Reza Pahlavi in seguito cacciato dalla rivoluzione islamica. Fu nel 1990, quando era a capo del Comando centrale di Tampa, che Saddam invase il Kuwait. Bush senior e il capo di Stato Maggiore Colin Powell chiesero a lui di istituire un piano di risposta. Inizialmente, realizzò Desert Shield, che consistette anche in un’intesa attività diplomatica volta, tra le altre cose, a convincere i sauditi a concedere i propri territori come base per le forze internazionali anti Saddam. In seguito, il 17 gennaio 1991, fu la volta di Desert Storm. Dopo se sei settimane di bombardamenti aerei, in cui la difesa irachena fu annientata, fu la volta di una rapida operazione di terra, con la quale furono cacciati gli iracheni dal Kuwait. Fu la prima vittoria degli Usa dopo la disfatta del Vietnam. Schwarzkopf si rammaricò soltanto del fatto che le truppe non si spinsero fin dentro Bagdad per catturare Saddam. Si trattò della volontà di Bush padre, che volle onorare l’impegno che si era assunto in precedenza, quando avvertì il dittatore che se avesse usato le armi di distruzione di massa, le forze americane non avrebbero esitato a catturarlo. Ma Saddam non le usò. D’altro canto, gli Usa erano convinti che prima o poi sarebbe comunque caduto. «Facemmo un errore – raccontò Schwarzkopf – a lasciare agli iracheni gli elicotteri, perché li usarono contro gli insorti curdi e sciiti. Senza, forse, la storia sarebbe stata diversa». E’ stato George H. W. Bush uno tra i primi a manifestare il cordoglio per la dipartita dell’ex generale. Gli ha reso omaggio definendolo «un vero patriota americano, uno dei più grandi capi militari della sua generazione».
Una volta in congedo, fede campagna elettorale per George W. Bush. Sulla Seconda Guerra del Golfo, si disse convinto, dopo averla inizialmente appoggiata, che vi furono enormi errori di valutazioni circa quel che sarebbe stato della regione una volta conclusa la guerra e deposto Saddam.