Carlos Fuentes è morto all’età di 83 anni. Era considerato uno dei massimi rappresentanti della letteratura in lingua spagnola. Messicano, si trovava ricoverato in ospedale da qualche tempo. A dare la notizia della sua morte è stato addirittura il presidente del Messico Felipe Calderon tramite Twitter, a dimostrare di quale rispetto godeva lo scrittore. In Italia si era fatto conoscere quando nel 2004 gli era stato consegnato il premio Grinzane Cavour. Nel 1994 aveva vinto invece il prestigioso premio Cervantes. In realtà Fuentes era messicano ma nato a Panama nel 1924 da genitori messicani appartenenti al corpo diplomatico. Il padre nel 1930 divenne ambasciatore del Messico negli Stati Uniti. Qui conosce e apprezza la letteratura nord americana, ma anche quella italiana attraverso scrittori come De Amicis e Salgari. La sua prima professione è quella di giornalista, e nel 1959 pubblica i suoi primi racconti, Los días enmascarados (I giorni mascherati). Particolarmente apprezzato il suo romanzo La región más transparente in cui racconta la vita nel Messico degli anni quaranta e cinquanta. Cittadino del mondo, nel corso della sua vita andrà a vivere a Parigi, Londra, Buenos Aires, Santiago del Cile, Venezia per poi stabilirsi a Città del Messico. Si dedicherà come il padre anche lui alla carriera diplomatica diventando dal 1972 al 1978 ambasciatore in Francia per poi diventare ambasciatore in Spagna. Nel corso della sua vita ha scritto più di venti romanzi ed è stato amico di Gabriel Garcìa Marquez con cui nel 1965 scrisse la sceneggiatura del film Gallo d’oro. Da poco aveva completato un nuovo romanzo ispirato alla figura di Nietzsche e aveva annunciato di star già lavorando a un altro libro. Politicamente era vicino al comunismo tanto che fino al 1969 gli Stati Uniti gli vietarono il visto di ingresso. Dal punto di vista letterario era considerato parte del gruppo di grandi scrittori come Gabriel García Márquez, Mario Vargas Llosa, Julio Cortázar, José Donoso e tanti altri. Altri suoi libri tra i più conosciuti sono Artemio Cruz (1962, La morte di Artemio Cruz) Aura (1962), Cambio di pelle (1967). Il suo libro più riuscito viene considerato Terra nostra del 1973 che però non è mai stato pubblicato in Italia.