È morto ieri, all’età di 82 anni, il regista spagnolo Jess Franco, indiscusso re del “B-movie”. Instancabile regista e autore di oltre 170 film, prolifico sceneggiatore e attore, ma anche compositore delle musiche e direttore della fotografia, oltre che maniacale cinefilo e attivissimo cineasta. Con la morte di Franco, stroncato da un ictus all’ospedale di Malaga e capogruppo di quei pochi registi e autori che scelgono liberamente di differenziarsi dalla corrente principale, gettandosi anima e corpo in produzioni di gusto particolare, non lontane dal trash, nella pulsante mescolanza di horror e ironia, hard e cultura popolare, si chiude definitivamente un’era. Tra i titoli più conosciuti di Jess, diminutivo – a dispetto delle apparenze – del devozionale nome Jesus, ci sono un riadattamento del celebre Dracula di Stoker, Count Dracula, del ’69, il noto Vampyros lesbos, del 1970, rielaborazione al femminile e psicoanalitica del mito del vampiro dall’eloquente titolo. Caratteristiche del modus operandi dietro la macchina da presa di Franco erano, innanzitutto, la presenza dell’attrice Lina Romay, sua musa ispiratrice e compagna morta appena 57enne lo scorso anno a causa di un tumore , l’uso di budget ridottissimi per la realizzazione di lungometraggi e l’interesse spinto all’estremo per situazioni al limite dell’hardcore che l’hanno coronato a buon diritto massimo esponente della “sexploitation”. Ultimi lavori del maestro, Al Pereira vs. the Alligator Ladies, uscito nei cinema spagnoli la settimana prima della scomparsa di Franco, e La cripta de las condenadas I e II, presentati al pubblico alla fine del 2012.