Scossa di terremoto al largo del Giappone, allarme tsunami – Un violento terremoto di magnitudo pari a 7,4 gradi della scala Richter è stato registrato poco fa in mare al largo del Giappone. La scossa è stata sentita in modo distinto anche nella capitale Tokyo. E’ immediatamente scattato l’allarme dello Pacific tsunami warning centre anche se al momento gli esperti di terremoti della zona sostengono non ci sarebbe il rischio di uno tsunami di grande effetto devastante come quello che colpì il Giappone poco tempo fa. Si è in attesa comunque di notizie aggiornate dall’estremo oriente per seguire gli sviluppi di una nuova forte scossa come purtroppo è abitudine nelle vicinanze dell’arcipelago giapponese. La scossa è stata registrata alle ore 17 e 18 locali, le 9 e 18 italiane. La Japan Meteorological Agency ha comunque diramato per tutto il distretto della prefettura di Miyagi l’allarme del caso: è stato comunicato che potrebbero verificarsi onde alte fino a un metro. Questa prefettura e questo distretto sono quelli che nel 2011 furono devastati dal sisma e dal conseguente tsunami che provocò distruzione e migliaia di morti. L’epicentro del terremoto è stato registrato nell’Oceano Pacifico settentrionale a circa 500 chilometri dalla capitale Tokyo dove la scossa è stata sentita in modo evidente con gli edifici che tremavano in modo vistoso. L’istituto sismologico americano Usgs ha individuato l’epicentro del sisma a una profondità di 32 chilometri. Il terremoto del 2011 che provocò lo tsunami aveva avuto una magnitudo pari a 9.0 gradi della scala Richter. Le vittime di quel sisma furono circa 30mila: ben 17mila furono i dispewrsi di cui non si è più trovato traccia.Il bilancio ufficiale a oggi recita queste cifre: 15.703 morti accertati, 5.314 feriti e 4.647 dispersi. Uno dei terremoti più devastanti di tutta l’epoca moderna e che provocò anche danni a una centrale nucleare con conseguente eprdita di sostanze tossiche. A oggi la centrale nucleare è ancora considerata a rischio e nel paese si è giunti a un accorod che prevede la sospensione di questo tipo di energia.