Un violento sisma, di magnitudo 6.3 gradi sulla scala Richter, è stato registrato oggi in Cina, nel distretto dello Xizang. L’epicentro del terremoto, avvenuto alle 12.47 ore italiane, è stato localizzato dal centro geologico statiunitense (USGS) in una zona fortunatamente poco abitata e lontano dai maggiori centri abitati come Aral, Leh e Hotan. L’ipocentro è stato invece fissato a 11 chilometri e proprio questa scarsa profondità potrebbe aver amplificato l’intensità del sisma, di cui ancora non si conoscono con precisione le conseguenze e i danni che può aver provocato su cose e persone. Molto diversa è invece la situazione in Iran, dove tre terremoti sono stati registrati nella giornata di ieri con ipocentro a una decina di chilometri: le violente scosse hanno letteralmente devastato il nord-ovest del Paese, provocando almeno 250 morti e oltre duemila feriti, anche se il bilancio continua ad aggravarsi ora dopo ora. I terremoti, di magnitudo 6.2, 6 e 5, sono avvenuti nell’area di Tabriz, dove interi villaggi sono stati rasi al suolo e il panico si è velocemente diffuso tra la popolazione locale. Come quanto avvenuto oggi in Cina, l’effetto delle scosse sarebbe stato ulteriormente amplificato dalla bassa profondità dell’ipocentro, individuato come detto a soli 10 chilometri. Lo scenario che si è presentato ai soccorritori iraniani è desolante: come ha riferito alla tv di Stato Khalil Saei, capo della commissione di crisi locale, la protezione civile iraniana, quattro villaggi sono stati interamente rasi al suolo, mentre almeno altri 60 risultano gravemente danneggiati. A Tabriz l’elettricità è saltata nella maggior parte dei quartieri e il traffico è paralizzato: “Niente panico, gli aiuti arrivano e i soccorsi sono già sul posto”, ha detto Saie, il quale ha fatto sapere che “al momento attuale, 66 gruppi di soccorsi, 185 ambulanze, 40 apparecchi per localizzare i sopravvissuti sotto le macerie sono già operativi insieme a sette unità cinofile”. Nella giornata di oggi, dopo la preghiera dell’Angelus a Castel Gandolfo, Benedetto XVI ha lanciato un invito alla solidarietà verso le popolazioni filippine, cinesi e iraniane, sconvolte da alluvioni e da terremoti: “Cari fratelli e sorelle – ha detto il Pontefice – il mio pensiero va, in questo momento, alle popolazioni asiatiche, in particolare delle Filippine e della Repubblica Popolare Cinese, duramente colpite da violenti piogge, come pure a quelle del Nord-ovest dell’Iran, colpite da un violento terremoto.
Questi eventi hanno provocato numerose vittime e feriti, migliaia di sfollati e ingenti danni. Vi invito ad unirvi alla mia preghiera per quanti hanno perso la vita e per tutte le persone provate da così devastanti calamità. Non manchi a questi fratelli la nostra solidarietà e il nostro sostegno”.