Il vincitore della 68esima edizione del Premio Strega è Francesco Piccolo. Vive a Roma, ma è nato a Caserta (nel 1964) e ha conquistato la giuria con “Il desiderio di essere come tutti” (edito da Einaudi), superando di appena 5 voti battuto “Il padre infedele” (Bompiani) di Antonio Scurati: 140 i voti di Piccolo contro i 135 di Scurati. Piccolo, oltre a essere uno scrittore, è uno sceneggiatore: proprio quest’anno si è aggiudicato, in veste di sceneggiatore, il David ed il Nastro d’Argento per “Il capitale umano” di Paolo Virzì. Francesco Piccolo ha scritto romanzi e raccolte di racconti quali “Allegro occidentale”, “E se c’ero dormivo”, “Il tempo imperfetto”, “Storie di primogeniti e figli unici”, (pubblicati da Feltrinelli), “L’Italia spensierata” (Laterza) e “La separazione del maschio” (Einaudi). Con “Storie di primogeniti e figli unici” ha vinto il Premio Giuseppe Berto e il Premio letterario Piero Chiara. Il suo penultimo libro, edito da Einaudi, si intitola Momenti di trascurabile felicità“: è una raccolta di aneddoti sulla felicità delle piccole cose quotidiane, Ha lavorato, come detto, anche per il cinema scrivendo sceneggiature, tra cui “My Name Is Tanino”, “Paz!”, “Ovunque sei”, “Agata e la Tempesta”, “Il caimano”, “Nemmeno in un sogno”, “Caos calmo”, “Giorni e nuvole” e “Habemus Papam”. Oltre alla scrittura di libri e alla passione per la Settima arte, Collabora con riviste e quotidiani e tiene una rubrica sul quotidiano l’Unità. Infine, cura il laboratorio di sceneggiatura al D.A.M.S. della terza Università di Roma.