Gesù aveva i capelli neri e la carnagione scura, sostiene un americano che dopo aver visitato una mostra di quadri di maestri della pittura italiana che ritraggono Gesù li ha definiti razzisti e caso estremo di discriminazione. Il tale, un certo Justin Renel Joseph di 33 anni, ha così denunciato il Metroplitan Museum of Art di New York, sostenendo anche che la vista di quei quadri gli ha procurato uno stress personale profondo sentendosi “rifiutato”. I quadri sotto accusa sono opere d’arte di Sebastiano Ricci (La Santa Famiglia con angeli), del Tintoretto (Il miracolo dei pani e dei pesci), di Francesco Granacci (La crocifissione) e del Perugino (La Risurrezione). Secondo l’uomo, aver ritratto Gesù con i capelli biondi e la carnagione chiara è un tentativo di farlo passare di razza ariana, con un chiaro intento razzista e che la mostra è un evidente tentativo di discriminazione. Ha poi detto nella sua denuncia che quei dipinti “hanno completamente falsificato la razza a cui apparteneva Gesù nel tentativo di farlo piacere alla gente di razza bianca” e si è appellato alla legge sui Diritti civili del 1964. Un portavoce del museo ha detto che all’epoca di quei dipinti era normale dipingere i personaggi dei quadri con le sembianze del popolo a cui appartenevano i pittori, un fenomeno che appartiene a tutti i tipi di culture.