Jhumpa Lahiri, autrice anglo-indiana, vive da tempo tra l’Italia e gli Stati Uniti. I suoi libri li scrive in italiano, l’ultimo dei quali, Dove mi trovo (Guanda) ha appena vinto il Premio Napoli sezione internazionale. Grande fan dell’autrice Elena Ferrante dichiara in una conferenza stampa pubblicata da Repubblica il suo amore per lei e per la trasposizione televisiva de L’amica geniale: “Vorrei poter dire di essere io Elena Ferrante. Mi è piaciuto il lavoro di filtro personale, di fedeltà al sedimento e alla temperatura dei personaggi”. Racconta di quando a Siena tempo fa all’università si è parlato dell’opera della Ferrante. Spiega come la protagonista del suo romanzo le assomigli: “Tutto verte sull’idea che i confini non sono certi, il radicamento vero non esiste e l’identità è sempre fluida”.
LA LETTERA
Nel 2014 la scrittrice scrisse una lettera pubblica alla Ferrante dicendo che avrebbe voluto avere lo stesso coraggio di diventare invisibile: “In quel periodo ero a Stoccolma per presentazioni, promozioni, incontri. Il paradosso è che noi che ci mostriamo continuamente siamo più spinti a assumere una maschera o ritirarci. Mentre io che avevo letto Frantumagli della Ferrante mi accorgevo di come lei dietro la scelta di rendersi non raggiungibile fisicamente fosse in realtà più aperta, più solerte nelle risposte ai lettori, più trasparente, più capace di aprirsi”.