E’ stata rinvenuta nelle catacombe di Commodilla a Roma la prima traccia di lingua italiana: non è ancora chiaro se si tratti di un graffito o di un “post-it”, ma è certo che risalga al IX secolo. Come riporta il Corriere della Sera, il testo è in una lingua intermedia tra il latino e il volgare ed è inciso nella cornice di un affresco nella cripta dei santi Felice e Adautto. «Non dicere ille secrita a bboce», cioè «Non dire cose segrete della messa ad alta voce»: questo quanto si legge nella scritta situata al secondo dei tre piani interrati, utilizzato probabilmente per le funzioni religiose.
PRIMA TRACCIA DI LINGUA ITALIANA NELLE CATACOMBE DI COMMODILLA
Il Corriere della Sera sottolinea che l’affresco è stato sottolineato tra il VI e il VII secolo, dunque il graffito è senz’altro posteriore: le analisi storiche lo collocano in avanti di 200 anni. Secondo Giuseppe Antonelli, le «cose segrete» citate nella scritta sarebbero le orazioni segrete: a quel tempo chi officiava la messa dava le spalle ai fedeli ed era rivolto verso l’altare e quella scritta la trovava davanti agli occhi. Due le ipotesi prese in considerazione: la prima è che fosse un avviso per abbassare la voce al momento di pronunciare le cosiddette orazioni segrete, la seconda è che fosse una sorta di sfottò diretto a chi dimenticava di farlo.