Solitamente si pensa che praticare attività sportiva aiuti il cuore e prevenga malattie cardiache o cardiocircolatorie. Seguendo quindi questa impostazione gli atleti professionisti dovrebbero essere esenti da qualsiasi problematica al cuore. Eppure, stando ad una recente ricerca belga, le cose non starebbero così. Anzi, gli atleti scelti a campione hanno dimostrato di essere più soggetti a danni coronarici come riporta il Messaggero.
Nell’ultimo numero dell’European Heart Journal Ruben De Bosscher ed i suoi collaboratori del Dipartimento di Cardiologia degli Ospedali Universitari di Lovanio (Belgio) hanno pubblicato uno studio i cui risultati non sono, appunto, quelli che ci si sarebbe potuto aspettare. Sono stati analizzati 382 atleti ed ex atleti di età tra i 45 e 70 anni che praticavano corsa o ciclismo per oltre 6-8 ore a settimana da lungo tempo. Questo gruppo è stato messo a confronto con persone di pari età e senza patologie pregresse, ma con scarsa attività fisica praticata. I risultati hanno disatteso le aspettative: gli atleti hanno mostrato maggiori problemi al cuore.
ATLETI E CUORE: COSA SI È EVINTO DALLA RICERCA BELGA?
La media delle placche coronariche negli atleti era di oltre l’80% superiore a quello dei non atleti secondo quanto emerso dalla ricerca belga. La composizione delle placche (la presenza di calcio nelle placche) era sostanzialmente simile. Questi risultati a quale conclusione portano quindi?
Come ha spiegato Antonio G. Rebuzzi, Professore di Cardiologia Università Cattolica di Roma, l’attività fisica riduce l’infiammazione del muscolo cardiaco, e numerosi lavori scientifici hanno dimostrato l’importanza dell’infiammazione nella rottura della placca coronarica che porta all’infarto. Ridurre l’infiammazione è quindi protettivo anche se le placche sono più numerose. Il professore ha così concluso: “Bisogna tenere presente che, come sempre ripeto, l’attività fisica va rapportata alle capacità e all’età di chi la pratica. Pensare a 55 anni di poter fare ciò che si faceva a 20 anni è non solo pura illusione, ma soprattutto rischia di essere dannoso per il cuore come per tutto l’organismo. Questi risultati ci ricordano che una sana alimentazione e un’attività fisica moderata sono la migliore medicina per il nostro cuore. “