Quando il talento incontra la disciplina: il lato meno noto del tennista che ha conquistato Wimbledon
Sono tutti pazzi per Jannik Sinner: capelli rossi come il tramonto sulle Dolomiti, occhi attenti e un fisico scolpito dai sacrifici. Ma è innegabile che c’è un fascino che va oltre le vittorie e le luci dei riflettori. A 23 anni, il giovane altoatesino ha già scritto pagine di storia del tennis, diventando il primo italiano a trionfare a Wimbledon nel 2025, ma la sua vita fuori dai campi è meno conosciuta e sorprendente.
Non è solo la tecnica sopraffina o la capacità di leggere il gioco a renderlo speciale: c’è un Jannik dietro la racchetta che forse un pò trapela ma molti non immaginano fino in fondo. “Volpe” è curioso, metodico, attento ai dettagli e con una disciplina che rasenta la perfezione. Nonostante la fama e il successo, il tennista di San Candido mantiene una vita scandita da regole semplici, passioni tranquille e un attaccamento ai valori familiari che risalgono alle montagne dove è cresciuto. La sua storia non è fatta solo di slam e numeri ATP, ma di scelte, sfide e piccoli rituali che raccontano un ragazzo capace di coniugare sogni e concretezza.
E poi c’è la matematica. Sì, proprio quella materia che molti studenti considerano un ostacolo, per Jannik è stata una compagna di viaggio. Prima della consacrazione sul circuito internazionale, tra allenamenti e tornei giovanili, Sinner coltivava con dedizione il suo interesse per i numeri, mostrando un talento analitico che si riflette ancora oggi nella sua capacità di leggere le partite e anticipare le mosse degli avversari.
Conosciamo meglio Jannik Sinner in 5 colpi
Jannik Sinner non è solo il primo italiano a conquistare Wimbledon o il numero uno mondiale: è un esempio di come dedizione, curiosità e disciplina possano trasformare un talento in leggenda. La sua formazione montana gli ha trasmesso valori concreti, tra cui spicca la pazienza: qualità indispensabile per un atleta che deve affrontare pressioni quotidiane e competizioni estreme. L’adattamento al cambiamento, come quando lasciò la famiglia per allenarsi a Bordighera con Riccardo Piatti, è stato naturale: per lui, crescere significava sfidarsi costantemente, anche lontano da casa.
- Il soprannome di Sinner non nasce per caso: “Volpe” racchiude in sé astuzia, agilità e un legame profondo con le sue origini. Il simbolo scelto, un volto stilizzato di volpe con le orecchie che richiamano le Dolomiti e linee che ricordano il campo da tennis formando le sue iniziali, è un piccolo capolavoro di branding personale.
- Prima di abbracciare il tennis, Jannik sognava di diventare sciatore. A sette anni vinse il Gran Premio Giovanissimi 2009, ma a tredici capì che la sua vera vocazione era la racchetta. Le ore passate a colpire la pallina contro l’interruttore della luce, perfezionando dritto e rovescio, raccontano un bambino curioso e determinato. La scelta della racchetta stessa è emblematica: meno corde del normale e tensione superiore, uno strumento personalizzato che riflette la sua precisione e attenzione ai dettagli.
- Nonostante il trasferimento a Bordighera per allenarsi, Sinner non abbandonò completamente la scuola: seguiva le lezioni telematiche dell’Istituto Superiore di Bolzano, dimostrando disciplina anche nello studio. La matematica, in particolare, era la sua materia prediletta. Anni dopo, superando ostacoli e sacrifici, ha ottenuto la Maturità di ragioneria da privatista, a testimonianza della sua volontà di completare il percorso scolastico.
- Il tennis è il centro della vita di Jannik, ma non mancano rituali e abitudini che rivelano un lato più umano e curioso. La sua “azione irrinunciabile” prima di ogni match è andare in bagno, semplice ma essenziale per mantenere concentrazione e calma. Mai superstizioso, predilige piccole routine quotidiane che lo aiutano a gestire pressione e nervosismo. E quando si tratta di divertirsi, sceglie hobby classici: carte, libri sempre a portata di mano e partite di calcio. Milanista sfegatato, ammira Zlatan Ibrahimović e non disdegna di assistere a incontri dal vivo.
- Se il tennis è pubblico, la vita sentimentale di Sinner è più riservata. Sono stati segnalati legami con influencer e colleghe tenniste, ma Jannik ha sempre prediletto la normalità. E’ molto legato alla sua famiglia composta dai genitori e dal fratello maggiore Mark adottato e nato in Russia nel 1998.