Il caso di Daniele Paitoni, il bambino di 7 anni della provincia di Varese ucciso dal padre Davide a Capodanno continua a far discutere. I compagni del bambino, dopo il rientro a scuola, in questi giorni si sono dovuti confrontare con il suo banco vuoto. Dall’altro lato c’è la vicenda giudiziaria che continua a far discutere. Il caso è stato al centro dell’ultima puntata di Lombardia Nera che ha posto l’accento su un quesito fondamentale: la tragedia poteva essere evitata?
La domanda ricorrente è la seguente: perché Davide Paitoni aveva il permesso di poter stare da solo con il figlio Daniele, ucciso con un fendente alla gola per poi nascondere il corpo nell’armadio? Il quarantenne si trovava ai domiciliari dopo che lo scorso 26 novembre aveva accoltellato un collega. Non solo: l’ex moglie dalla quale si stava separando lo aveva denunciato diverse volte. Eppure nonostante questo all’uomo era stato comunque concesso di vedere il figlio. Alla luce di questi quesiti, il ministro della giustizia Cartabia ha chiesto all’ispettorato di eseguire con urgenza tutti gli accertamenti preliminari.
Daniele Paitoni ucciso a 7 anni dal padre: tragedia poteva essere evitata?
Nessuno dei vicini di casa del padre di Davide Paitoni sapeva che l’uomo fosse ai domiciliari né avrebbe sentito urla il giorno del delitto. In un biglietto Paitoni aveva riversato tutto il suo rancore nei confronti della compagna che ha poi cercato di uccidere prima di darsi alla fuga verso la Svizzera ma essere braccato dai carabinieri. Il Sindaco di Morazzone, Maurizio Mazzucchelli, ha sottolineato come l’intera comunità sarebbe stata colpita da questo fatto così drammatico.
In merito alla decisione del gip, l’avvocato Elisabetta Aldrovrandi a Lombardia Nera ha commentato: “Le sue spiegazioni sono che non sapeva che la mamma e la suocera avesse denunciato l’uomo per maltrattamenti in famiglia e questo può essere formalmente possibile”. Ma ci sono stati errori nel giudizio della pericolosità dell’uomo? Secondo quanto emerso a Lombardia Nera, oltre a tre denunce per maltrattamenti in famiglia ed un tentato omicidio, ci sarebbe stato anche un codice rosso in corso. Ai funerali del piccolo Daniele hanno aderito in tantissimi, tra amici e maestri. “Sapevo che picchiava la moglie, il bambino aveva paura di questo padre”, ha riferito una donna ai microfoni della trasmissione. Nessuno si sarebbe aspettato una tragedia simile.