Danimarca tolta neonata a donna groenlandese per non aver superato il test di competenze genitoriali, vietato sulle persone Inuit
Danimarca, scoppiano le proteste dopo il caso di una madre groenlandese, alla quale le autorità danesi hanno tolto la figlia appena nata, per non aver superato il test di competenza genitoriale. Una valutazione psicometrica che stabilisce l’idoneità parentale, escludendo eventuali problemi psichiatrici e disturbi psicologici che però a livello nazionale è vietato sulle persone originarie della Groenlandia. Il quotidiano The Guardian ha pubblicato la storia di Ivana Nikoline Brønlund, 18enne nata a Nuuk da genitori groenlandesi e giocatrice nella squadra di pallamano nazionale, che aveva partorito lo scorso 11 agosto in un ospedale vicino a Copenhagen.
Solo un’ora dopo la nascita della bambina, la donna si è vista portare via la neonata che poi sarebbe subito stata affidata ad una famiglia locale. La motivazione ufficiale è stata che la ragazza non sarebbe stata ritenuta adatta in base all’esame che le era stato fatto lo scorso giugno, tre mesi prima del parto, nonostante la legge danese vieti questa pratica sugli Inuit, perchè considerata razzista.

Danimarca, tolta figlia a madre Inuit: “Non ha superato test competenze genitoriali”, protesta degli attivisti: “Pratica vietata e razzista”
Ivana Nikoline Brønlund, 18enne groenlandese che vive in Danimarca, è stata intervistata dal quotidiano britannico The Guardian sul caso della figlia, che le è stata tolta alla nascita per mancato superamento del test di competenza genitoriale. La ragazza afferma che la comunicazione le era stata data già tre mesi prima del parto e che per questo aveva paura di entrare in travaglio e recarsi in ospedale sapendo già quello che sarebbe successo, nonostante fosse a conoscenza della legge che vieta l’uso di questa misurazione di competenze ed equilibrio mentale sugli Inuit.
Sono quindi scoppiate le proteste sia da parte degli attivisti danesi che in Groenlandia che accusano il governo di razzismo e di aver ignorato la nuova norma. Tuttavia le autorità locali si sono giustificate affermando che il provvedimento è stato preso sulla base di alcuni presunti problemi mentali, diagnosticati alla donna a causa di un trauma subito dal padre adottivo, in carcere per abusi sessuali su di lei. Ora Brønlund potrà vedere la bambina solo per due ore ogni due settimane e sotto supervisione, visto che neonata è stata affidata ad un’altra famiglia adottiva sempre di origini groenlandesi.
